A Pontedera è Disanto-show: il 2-0 regala alla Robur una notte da capolista

L’immagine del giorno è sicuramente quella di Francesco Disanto che si fa tutto il campo pur di andare ad esultare con i propri tifosi la rete dell’1-0. Quella che va in scena a Pontedera è una prestazione solida, l’ennesima verrebbe da dire, per i ragazzi di Pagliuca che sin da subito impongono il ritmo e non sembrano andare mai in sofferenza. Se ad Olbia era mancato lo spunto vincente (ed un po’ di fortuna), oggi per sbloccare la partita sono bastati 8 minuti. Curiosamente, il raddoppio arriverà nella ripresa, dopo 8 minuti. Per il Siena si tratta del quattordicesimo punto in sei partite che regala una serata da capolista alla città e ai tifosi, in attesa delle partite di domani di Reggiana e Carrarese. La squadra, ora, avrà il modo di rifiatare prima di tornare in campo per preparare la sfida che si giocherà al Franchi lunedì 10 ottobre con il Cesena.

Siena (4-3-2-1); Lanni; Raimo, Crescenzi, Silvestri, Favalli; Collodel, Leone, Buglio; Disanto, Belloni; De Paoli.
Panchina: Manni, Farcas, Riccardi, Paloschi, Frediani, Meli, Castorani, Rizzitelli, Arras, Bianchi, De Santis, Franco.
Allenatore: Nico Lelli (Pagliuca squalificato).

Buona la partenza del Siena che prova da subito a imporre il proprio ritmo, anche se la prima occasione è per i padroni di casa: il tiro di Petrovic al 7′ finisce di poco sopra la traversa dopo una deviazione spaventando i supporter bianconeri. Proprio sugli sviluppi del calcio d’angolo arriva la rete del vantaggio senese: Disanto conduce alla perfezione il contropiede e serve Belloni che salta il portiere avversario che è costretto ad atterrare il numero 10. L’arbitro non ha dubbi ed indica il dischetto del calcio di rigore. In questo frangente, piccolo siparietto con De Paoli che avrebbe voluto calciare il rigore, ma alla fine è stato Disanto a prendersi questa responsabilità. Il miglior giocatore della scorsa stagione non trema, nonostante i tentativi di Siano di infastidirlo, e spedisce in rete il siluro che vale il vantaggio bianconero quando non sono passati neanche 9 minuti. Sull’1-0 la Robur non si abbassa, ma anzi, continua a proporre gioco, tanto da rendersi di nuovo pericolosa alla mezz’ora con De Paoli, ma il tiro è troppo fiacco per impensierire il portiere avversario. Sul finale di primo tempo ancora bianconeri pericolosi, prima col gran tiro di De Paoli che però trova ancora i guanto di Siano; sul corner che ne scaturisce è ancora la prima punta senese a colpire di testa ma stavolta il tentativo termina a lato. Il primo tempo finisce così sul punteggio di 0-1 ed il Siena, meritatamente, in vantaggio.

Nel secondo tempo è ancora la truppa di Pagliuca che spinge ed infatti per il gol del raddoppio non sarà necessario aspettare molto. Al 7′ della ripresa Disanto si avventa sul retropassaggio sbagliato della difesa, salta il portiere e, da posizione quasi impossibile, infila la rete della doppietta personale. I padroni di casa provano a reagire e intorno all’ora di gioco è Catanese che svetta di testa ma c’è la traversa a salvare Lanni. I granata ora si giocano il tutto per tutto nella speranza di riuscire a riaprire la gara. Intanto i senesi si affidano alle ripartenze di Disanto che oggi appare incontenibile. Al 72′ è ancora una ripartenza del numero 7 ospite, imbeccato da Raimo, a far male alla retroguardia del Pontedera: Disanto serve bene il neoentrato Arras che al momento di entrare in area viene steso da Espeche. L’arbitro non esita ad espellere il difensore argentino e a concedere una punizione da posizione pericolosa ai bianconeri. Il tentativo di Disanto sfiora la parte superiore della traversa. Ancora un’occasione per la Robur che arriva a calciare, a porta sguarnita, con Arras ma la conclusione colpisce la parte esterna della rete. La partita adesso pare non avere più niente da dire: un bel gesto tecnico di Arras, forse velleitario, offre un sussulto agli spettatori del Mannucci di Pontedera quando siamo all’86’. Finisce così, dopo 3 minuti di recupero, il match che vede trionfare i colori della Robur.

Emanuele Giorgi