Si chiama #ProfPresente ed è la campagna lanciata dal Movimento Pansessuale – Arcigay Siena e patrocinata dal Comune di Siena – Assessorato Istruzione e Pari Opportunità nell’ambito della progettazione Ready 2018/2019, in occasione della Giornata Internazionale contro l’Omo-Bi-Transfobia. Un’iniziativa di sensibilizzazione contro il bullismo e sulle tematiche dell’orientamento sesso-affettivo e dell’identità di genere che coinvolgerà la scuola: i docenti delle scuole superiori di Siena, ai quali il 17 maggio (Giornata Internazionale contro l’Omo-Bi-Transfobia) verrà chiesto di indossare a scuola qualcosa di viola. Un gesto semplice dal grande valore simbolico, a significare la loro disponibilità all’ascolto. Una prova visibile della loro apertura nei confronti di student* gay, lesbiche, trans, bisex, intersex, asex e queer. I docenti che risponderanno “presente!” all’appello dei propri student* LGBTQIA+* potranno accedere ad una formazione a distanza attraverso il kit informativo di alfabetizzazione di base sui temi dell’orientamento sesso-affettivo e dell’identità di genere, realizzato da formatori e conselour di Arcigay, che possono richiedere scrivendo a info@movimentopansessuale.it. Nell’occasione i docenti potranno anche effettuare la pre-iscrizione al corso di formazione gratuito sui temi LGBTQIA+* in programma a settembre. I docenti che vogliono aderire alla campagna possono scrivere a profpresentesiena@gmail.com indicando il proprio nome e cognome, il tipo di insegnamento e l’istituto scolastico presso cui si insegna. Infine, i docenti potranno rendere palese la loro adesione alla campagna apponendo la propria firma in un apposito registro che troveranno il 17 maggio presso la loro scuola. E così facendo, con la loro firma – come in un appello che si rispetti – avranno risposto di essere un/una #profpresente.
“Nella nostra città il bullismo con movente omo-bi-transfobico è più diffuso di quanto si creda – hanno spiegato gli ideatori della campagna – uno dei grandi problemi nella gestione di questa emergenza sta nell’atteggiamento degli adulti che spesso minimizzano o non interpretano correttamente le situazioni in cui si trovano i loro studenti. Per questo abbiamo deciso di provare a costruire una rete di supporto per i ragazzi e le ragazze vittime di bullismo, attraverso il coinvolgimento diretto dei loro insegnanti. Per gli student* che si stanno interrogando sul proprio orientamento sesso-affettivo o la propria identità di genere, sapere di poter contare non solo sulla rete amicale ma anche su adulti è fondamentale. Li fa sentire al sicuro, accolti. Ed è la cosa che ci sta più a cuore, perché le ricerche dimostrano che molte persone gay lesbiche e trans hanno pensato al suicidio almeno una volta nella vita, quando erano adolescenti”.