Domenica 8 maggio, ovvero tra poco meno di 48 ore, aprirà per la prima volta in modo continuativo, la casa museo di Palazzo Chigi Zondadari. Dietro questa decisione c’è la volontà di Flavio Misciattelli, presidente della Fondazione Palazzo Chigi Zondadari, nonché erede della famiglia, che ha voluto così restituire la struttura e le opere conservate alla comunità di Siena.
“Questo progetto nasce ormai 3 anni fa, ma per motivi pandemici era stato messo in stand-by. Oggi, finalmente, riusciamo a presentarlo alla città”. Sono queste le parole scelte da Flavio Misciattelli per presentare l’apertura di quella che è a tutti gli effetti casa sua. “La casa museo – prosegue – da sempre appartiene alla mia famiglia e per tanti anni era stata vissuta solo in questo senso. La nostra idea è di riaprirla in modo graduale, a gruppi ristretti e due volte al giorno, per evitare di mettere a rischio gli antichi corami”. “La nostra volontà – aggiunge ancora il presidente della Fondazione Palazzo Chigi Zondadari – è di creare un polo aggiuntivo all’offerta culturale di Siena e poter dare il nostro contributo”.
Non è voluto mancare all’inaugurazione Luigi De Mossi, sindaco di Siena, che ha ringraziato Misciattelli per il suo lavoro. “Questo palazzo ha una centralità – dice il primo cittadino – che consentirà di avere dialoghi col museo civico, con Opa, col Santa Maria della Scala e con la Cattedrale. Avere aperto al pubblico credo che sia un’operazione elevata ed in linea con le prospettive della nostra amministrazione”. “Personalmente – aggiunge De Mossi – mi aspetto che le persone vengano sempre di più a Siena non per fare una giratina e andare via ma che vengano con il coraggio di entrare nei nostri spazi. Questa città è un’opera d’arte in tutti i suoi spazi”.
In occasione dell’apertura della Casa Museo, sarà inaugurato anche Cortemporanea, il progetto che trasformerà la corte dello storico edificio in un luogo espositivo dedicato a lavori site-specific di artisti italiani e internazionali chiamati da Flavio Misciattelli ad interpretare liberamente lo spazio. Il primo artista coinvolto è Pietro Ruffo che ha ideato “Never too young to make a difference” – titolo mutuato da uno degli slogan più simbolici durante i Fridays For Future – dedicata alle giovani generazioni e al loro impegno per il cambiamento delle politiche sociali e ambientali da parte dei governi mondiali. “Lavorare in questo contesto – ha detto Ruffo – per me è stato emozionante dal momento che siamo in uno dei palazzi più belli d’Italia”. “Nell’entrare in un palazzo storico – conclude – bisogna sempre pensare che si è davanti al frutto di artisti e architetti che al loro tempo erano contemporanei, persone di 20 o 30 anni che all’epoca erano i più innovativi. Il fatto che un’artista contemporaneo all’oggi possa inserirsi in un lungo percorso è per me particolarmente interessante”.
Emanuele Giorgi