A Siena l’appuntamento internazionale con la musicologia: esperti da tutto il mondo per la Chigiana conference

Dal 4 al 6 dicembre a Siena, nello splendido Salone dei Concerti dell’Accademia Musicale Chigiana (via di Città 89) si terrà l’appuntamento annuale con Chigiana International Conference. L’edizione 2024 del convegno organizzato dalla rivista Chigiana – Journal of Musicological Studies si intitola “Performing Classics Today. The role of the performer in the actualization of music”.

Trentasette fra studiosi, artisti, direttori artistici, critici, divulgatori, provenienti da Europa, Stati Uniti, Australia si ritrovano a Siena per discutere intorno alle forme attuali di esecuzione, ascolto e programmazione dal vivo del repertorio musicale da camera scritto fra l’ultimo scorcio del Settecento e l’Ottocento romantico: quello più celebre che va grossomodo da Mozart a Brahms, passando per Beethoven, Schubert, Chopin e Schumann; quello che grossomodo identifichiamo come musica “colta”, associandolo a una serie di consuetudini proprie di un pubblico maturo e raffinato in cerca di emozioni profonde.

Ma che rapporto abbiamo con la musica classica? Fra gli spettatori che riempiono ancora le sale da concerto, in Italia ma non solo, buona parte confida nel fatto che il repertorio musicale classico sia qualcosa di immutabile, conservato nell’immortalità di una partitura, al di là delle singole sfumature interpretative che alcuni grandi maestri hanno consegnato alle registrazioni discografiche. Tuttavia, qualsiasi musica – compresa quella “classica” – suona diversamente secondo l’epoca in cui viene eseguita e il nostro modo di ascoltarla, comprenderla, apprezzarla riflette esattamente la relazione che in generale abbiamo con l’idea del passato. In questo gioco di promesse e attese dal palco alla platea l’interprete gioca un ruolo fondamentale: infatti, è il musicista che raccoglie dalla virtualità di tutte le esecuzioni possibili quella che reputa la più corretta, la più espressiva, quella che gli permette di aggiungere un tassello alla memoria di quella composizione per la comunità deg li ascoltatori cui si rivolge.

“Performing Classics Today. The role of the performer in the actualization of music” ha a che fare con tutto ciò: in che modo i musicisti, i direttori artistici, i critici, i giornalisti, i musicologi, i produttori, i divulgatori possono intervenire sulla relazione fra il pubblico e la musica da camera scritta fra il XVIII e il XIX secolo? Quali sono le tendenze internazionali in atto per trasformare il rituale del concerto di musica classica, da molti sentito come elitario e conservatore, in nuove forme più inclusive e in linea con le esigenze culturali del pubblico di oggi? Come si può penetrare nella scrittura dei grandi geni del passato per riportarne il senso al tempo presente? Attenzione, non si tratta di “svecchiare” qualcosa che è passato di moda, inventandosi travestimenti pop o azzardati remix. Piuttosto, si tratta di aumentare la consapevolezza di tutti – artisti, organizzatori, pubblico – sull’unica esistenza possibile della musica, che è al presente. Allora, suonare i classici oggi significa riportarli veramente alla vita, l’unica che hanno: quella che si dispiega fra musicista e ascoltatore nel momento della sua esecuzione.

Per questo, fra le diverse modalità di affrontare le partiture in concerto dal vivo, il programma del convegno include interventi dedicati all’improvvisazione, pratica solitamente ascritta al jazz e ad altri generi della popular music. In particolare, una sessione è riservata ad accogliere i risultati di un seminario svoltosi a Roma a fine ottobre, organizzato nel quadro del PRIN 2020 “Improvvisazione – Composizione: la doppia identità della musica europea” e realizzato in collaborazione con la Sapienza – Università di Roma e l’Accademia Filarmonica Romana, tutto incentrato sull’improvvisazione storicamente informata, applicata questa volta non al repertorio barocco ma alla musica pianistica romantica.

Per mettere l’accento sul ruolo dell’improvvisazione nella rilettura del repertorio classico, il convegno si apre il 4 dicembre conversando con un ospite speciale: Uri Caine. Pianista, compositore, improvvisatore americano fra i più noti a livello mondiale, Caine parlerà del suo rapporto con il classico, dei suoi lavori dedicati a Mozart, Schumann, Bach, Wagner, Mahler capaci di far sentire la profondità del tempo che ci separa dalle loro epoche: non il tempo vuoto dell’oblio, ma quello pieno di tutte le interpretazioni e gli ascolti che stratificandosi hanno edificato la nostra memoria di quelle musiche.
La conversazione pomeridiana delle 15:30 troverà la sua meta ideale nel concerto intitolato “Change! improvvvisazioni e variazioni” che Uri Caine terrà in piano solo alle 21:00 sul palco del Teatro dei Rozzi, per la stagione invernale dell’Accademia Musicale Chigiana “Micat in Vertice” 2024. Come di consueto, il concerto sarà preceduto da una guida all’ascolto alle 20:30.

Altri ospiti speciali del Convegno: John Rink, dall’Università di Cambridge, fra i massimi esperti della musica di Chopin; Valerie Goertzen, dall’Università di New Orleans, che si soffermerà sugli arrangiamenti della musica di Brahms; direttori artistici come Peter de Caluwe – direttore del teatro della Monnaie di Bruxelles, drammaturgo, manager culturale – e Franco Masotti, co-direttore artistico del Ravenna Festival; musicisti come Costantino Mastroprimiano, figura di rilievo nell’interpretazione sui pianoforti storici e Giorgio Sanguinetti, fra i più eminenti studiosi della antica pratica pedagogica dei partimenti; Alessandro Stella, pianista e produttore, ospite del Martha Argerich Project dal 2008.

Il convegno, organizzato dalla direttrice della rivista “Chigiana” Susanna Pasticci, con Antonio Cascelli e Stefano Jacoviello, è aperto al pubblico. Le sessioni si svolgeranno a Palazzo Chigi Saracini (via di Città 89, Siena) mercoledì 4 dicembre dalle 15:00 alle 19:00; giovedì 5 dicembre dalle 10 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:00, venerdì 6 dicembre dalle 9:30 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:00.

Le relazioni potranno essere seguite liberamente in presenza (con un servizio di traduzione simultanea fino ad esaurimento dei dispositivi), e online su www.chigiana.org, sui canali Youtube e Facebook dell’Accademia Chigiana. Il programma degli interventi è consultabile sul sito journal.chigiana.org. Per info: chigiana.journal@chigiana.org (mailto:chigiana.journal@chigiana.org) ; tel. 0577