È a Villa Rubini che si formano le imprese del futuro. Cinque start up innovative, infatti, restituiscono nuova vita a quelle che un tempo erano le scuderie della tenuta nella cornice del progetto ‘La Bottega Young’. Così cinque imprese di altrettanti giovani under 35, selezionate dal bando “Ri-generazione – Giovani mestieri creativi” di Fondazione Monte dei Paschi, hanno visto la luce: tra queste anche Angiluz Serrano, sarta dalle chiare origini venezuelane ma italiana, e senese, a tutti gli effetti.
“Sono nata in Venezuela, ma vivo ormai a Siena da tantissimi anni”, si presenta così, in un perfetto italiano, Angiluz Serrano la sarta di Bottega Young. Per lei, nata dall’altra parte dell’oceano, il ritorno in Italia è stato quasi un ritorno dal momento che, come dice lei stessa, il nonno era italiano. “Il mio obiettivo – continua – è creare una linea di abbigliamento ecosostenibile. Partendo da fibre naturali mi piacerebbe creare prodotti inediti di nuovo valore”.
“Intorno alla fine del 2019 – prosegue – ho vinto il bando con la Fondazione Monte dei Paschi e da lì è partito un percorso di crescita. Ho trovato collaboratori e persone che mi hanno aiutato tanto fino ad arrivare alla ‘Bottega Young’. Da qui spero che ci sia l’inizio di quello che per me è un grande sogno”. “Vorrei creare un ponte tra la moda e l’arte, entrambi mondi fondamentali per vivere bene. La mia linea vuole portare avanti uno stile contemporaneo con una chiave moderna, che parli ai giovani ma anche alle donne consapevoli, in grado di comprendere la differenza che c’è tra il fast fashion e la moda ecosostenibile. Voglio offrire un pezzo unico ad alto valore etico ed estetico”.
“Io non mi sono ancora posta degli orizzonti – conclude Angiluz Serrano – ma mi auguro che il mio futuro sia tra Firenze, Milano e, magari, New York. Sicuramente vorrei arrivare lontano, ma è sempre stato un mio desiderio quello di partire da Siena. Vivo in questa città da tanto tempo, ho sempre visto le donne di questa città ben vestite, e mi sono detta che non era necessario andare fuori. A Siena siamo in grado di fare e di creare, quindi ho insistito anche contro il parere di qualcuno, per rimanere qui: una scelta che difendo e porto avanti”.
Emanuele Giorgi