A Siena sempre più negozi chiusi, Pracchia: “Pesano inflazione e perdita del potere d’acquisto nel mondo del lavoro”

“Non ci sono dati che ci sorprendono. Sicuramente c’è il covid a fare da cesura e a segnare un prima e un dopo. Ma ci sono anche altri fenomeni, come l’on line, ma pure l’inflazione altissima registrata ormai da due anni, la perdita ulteriore del potere di acquisto nel mondo del lavoro, una stagnazione economica da cui si tarda ad uscire, l’aumento dei tassi di interesse, che incide ancora di più sugli stipendi, ma pure sulla propensione agli investimenti delle imprese, che chiaramente è in discesa”

Per Daniele Pracchia, direttore della Confocommercio di Siena, sono questi gli elementi che hanno portato al calo di Pmi nel nostro territorio. “I numeri parlano da soli. E fotografano un fenomeno che sembra inesorabile: ovvero la diminuzione delle strutture commerciali in centro, ma pure fuori”, commentano dall’associazione di categoria.

“C’è anche una centralità che Siena deve recuperare in Toscana e nel mondo del turismo e non solo – il Biotecnopolo ne è un esempio – una centralità che gli deve essere propria, per ruolo, storia, potenzialità”, ha aggiunto Pracchia.

Nel 2012 erano 1203 le attività presenti nel centro e fuori le mura. Sette anni dopo si è passati a 1213. La crescita però si è fermata nel periodo covid e, nelle rilevazioni prese nel 2023 a giugno, siamo tornati indietro a 1121

Andando nel dettaglio delle attività commerciali, nel 2023 ci sono 11 esercizi non specializzati in centro e 14 fuori, nel 2023 ce ne erano rispettivamente 12 e 19. Sempre guardando all’anno chiuso da poco, ci sono 43 tra attività alimentari e bevande in centro e 48 fuori dalle mura, nel 2019 se ne contavano 42 e 51. In equilibrio i tabacchi che nel 2023 sono 22 in centro e 26 fuori. Nel 2019 ce ne erano 22 e 27. Le attività di carburante scendono di 5 unità, chiaramente non sono in centro né ora né nel 2019. I negozi che vengono prodotti della telecomunicazione sono diminuiti in centro (7 nel 2023 e erano 9 nel 2019) mentre sono cresciuti fuori dalle mura (11 nel 2023 e 8 nel 2019). Diminuiscono invece i negozi che vendono prodotti per uso domestico. Se ne contano adesso 26 in centro, mentre nel 2019 erano 31, ce ne sono 29 fuori dal centro e ce ne erano 40 nel 2019. Anche i prodotti culturali sono in discesa: 17 in centro nel 2023 e 22 nel 2019, 28 fuori dal centro nel 2023 e 32 nel 2019. Stesso destino per i prodotti in esercizi specializzati: 121 nel 2023 e 132 nel 2019 in centro, 105 nel 2013 e 118 nel 2019 fuori dal centro. Le farmacie diminuiscono solo fuori dal centro (meno 3 rispetto al 2019). Leggero calo anche per il commercio al dettaglio ambulante (7 imprese in centro nel 2023 e 10 nel 2019, 18 imprese fuori dal centro nel 2023 e 20 nel 2019). In discesa anche il commercio al dettaglio al di fuori di negozi, banchi e mercati: 2 attività nel 2023 in centro e 3 nel 2019, 9 imprese fuori dalle mura nel 2023 e 14 nel 2019.

Arriviamo ai numeri di bar, alberghi e ristoranti. Se in centro oggi sono 117 i ristoranti, nel 2019 erano 123. Si recupera fuori dal centro: 116 attività nel 2023 e 114 nel 2019. In discesa invece i bar: se ne contano 56 adesso in centro e ce ne erano 62 nel 2019. Discesa più forte fuori dal centro: 61 nel 2023 e 72 nel 2019. In leggero aumento invece i servizi di alloggio. In centro se ne contano oggi 71 e ce ne erano 68 nel 2019, fuori dal centro ce ne sono ora 122 e ce ne erano 120 nel 2019. Tra questi, alberghi in crescita (20 nel 2023 in centro e 17 nel 2019, 22 fuori dal centro

nel 2023 e 19 nel 2019). In equilibrio altre forme di alloggio: 51 nel 2023 in centro e stesso valore nel 2019, 100 nel 2023 fuori dal centro e 101 nel 2019.