Il giovedì del 16 marzo 1978 a Roma, alla Camera era previsto il voto di fiducia per il quarto governo Andreotti. Per la prima volta dal 1947, il Partito Comunista Italiano avrebbe fatto parte della maggioranza parlamentare a sostegno dell’esecutivo. Artefice di questo risultato era stato quello che, al tempo, era il presidente della Democrazia Cristiana, Aldo Moro. Il programma del governo di Andreotti sarebbe stato presentato alle 10 e già un’ora prima gli uomini della scorta di Moro lo attendevano sotto casa sua in via del Forte Trionfale. Alle 9 Aldo Moro sale nella sua auto di rappresentanza, una Fiat 130. Per i 5 uomini della scorta di Moro quello però sarebbe stato l’ultimo viaggio: avrebbero perso le vita nell’agguato teso dalle Brigate Rosse in via Fani.
Sui 90 secondi della sparatoria si occupa la videoinchiesta Coperti a Destra. Il titolo si riferisce al lato destro di via Fani: da sempre brigatisti e perizie ufficiali hanno cercato di smentire che qualcuno abbia sparato da quel lato della strada. Dimostrare questa cosa è invece l’obiettivo di Coperti a Destra che inoltre vuole fare vedere come la tecnica del commando sia inquadrabile nel contesto più vasto di analoghe modalità utilizzate da altri gruppi del terrorismo internazionale. Ripercorrendo in maniera scientifica le dichiarazioni contraddittorie di testimoni e brigatisti e la dinamica della strage, il docufilm vuole sostenere che quella comunemente ritenuta “la verità dicibile” sul 16 marzo non è affatto dimostrata dalle perizie ufficiali.
Appuntamento con SMS live, giovedì 28 febbraio a partire dalle 17.30. Alla sala Sant’Ansano, del Santa Maria della Scala a Siena, Stefania Limiti, giornalista d’inchiesta e autrice di libri sull’Italia dell’intelligence parallela e sul caso Moro, Paride Minervini, perito balistico e lo storico Giovanni Buccianti che, insieme all’autore Gianluca Cicinelli, presenteranno al pubblico il docufilm dal titolo: Coperti a destra – I 90 secondi più oscuri della Repubblica italiana ricostruiti grazie alla rilettura degli aspetti balistici.
Dopo il docufilm ci sarà un dibattito sulle nuove e recenti letture di ciò che avvenne quella mattina del 16 marzo 1978 in Via Fani a Roma.