Accademia dei Fisiocritici, si apre il 335esimo anno d’attività. La prolusione affidata a Jacopo Tabolli

L’Accademia dei Fisiocritici, una delle istituzioni scientifiche più antiche d’Italia, apre il suo 335esimo anno di attività, il 30 maggio alle ore 17 nella sua aula magna in Piazzetta Silvio Gigli a Siena, con una cerimonia aperta a tutti, alla presenza delle autorità cittadine. Potrà essere seguita anche in diretta sul canale YouTube “Fisiocritici Siena”.

Sarà preceduta alle 15 dalla consegna dei diplomi a ventuno nuovi soci: Matteo Alunni Biagiotti, Debora Barbato, Arianna Bellingeri, Giulia Bernardini, Marco Bianchini, Giorgio Bianciardi, Daniela Braconi, Luca Cilibrasi, Alessandro Cresti, Roberto Cuomo, Sandro D’ascenzi, Ugo De Carolis, Valter Fraccaro, Attilio Galiberti, Michela Geminiani, Laura Governini, Giacomo Lazzeri, Stefania Lamponi, Serena Marchi, Maurizio Masini, Marina Rocchigiani.

Alle 17, nella sua relazione inaugurale, il presidente Giuseppe Manganelli, appena rieletto al suo terzo mandato, presenterà le ultime realtà dell’Accademia e del suo Museo di Storia Naturale, illustrandone i passi intrapresi, gli sviluppi in corso e le prospettive future, secondo la missione che unisce scienza, cultura, divulgazione e educazione ambientale.

Seguirà la prolusione affidata quest’anno al fisiocritico Jacopo Tabolli, etruscologo e professore all’Università per Stranieri di Siena, fra i protagonisti delle sensazionali scoperte di San Casciano dei Bagni. Nel suo intervento, dal titolo “Dance then wherever you may be: archeologia tra decolonizzazione e sostenibilità”, presenterà un viaggio nell’archeologia delle acque termo-minerali della provincia di Siena, ponendo l’accento sul rapporto tra le comunità e il loro patrimonio culturale. La prospettiva di “decolonizzazione” nasce dall’aspetto di ricerca partecipata, di autotutela del patrimonio, prima ancora che di tutela. Il viaggio si concluderà con la presentazione delle novità dal santuario etrusco e romano del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni. «Il titolo – spiega Tabolli – richiama un famosissimo hymn di Sydney Carter, scritto nel 1963, “Lord of the Dance”, reso anche celebre come ballata dai Dubliners. Il viaggio archeologico diviene una “ballata”, in una spirale che richiama l’acqua-termo minerale che si fa travertino nel territorio».

Chiude la cerimonia un momento artistico con lo storico Gruppo Polifonico Madrigalisti Senesi, fondato nel 1950 dal Conte Guido Chigi Saracini con lo scopo di promuovere la diffusione della musica polifonica italiana e straniera. A dirigere il coro da più di un ventennio è la fisiocritica Elisabetta Miraldi.