L’acqua con le sue proprietà benefiche. i fanghi, l’ambiente incontaminato ed infine i tesori di epoca etrusca e romana che potrebbero essere scoperti in seguito a ricerche e studi archeologici: è su questa combinazione di elementi che Chianciano Terme intende rilanciare il proprio territorio.
La scommessa fatta dal Comune in Valdichiana poggia su due pilastri: le terme di parco Fucoli e quelle di Orazio.
Proprio sulle terme care al poeta romano “l’amministrazione ha deciso di acquistare il terreno dei privati e di fare un accordo con l’Università per Stranieri di Siena e con il professore Jacopo Tabolli per lo studio delle zone attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie, come i droni, per verificare cosa ci sia dentro il terreno, sulla scia delle scoperte fatte a San Casciano dei Bagni”, sono le parole del sindaco di Chianciano Terme Andrea Marchetti.
A dare una spinta alla nuova ondata di ricerche e studi che sta coinvolgendo Chianciano Terme è stata anche la giornalista della Rai Patrizia Angelini che proprio con le acque termali di questo comune era venuta a curarsi dai sindromi post-covid.
Angelini si è interessata anche di quello che può essere un collegamento tra turismo sanitario e turismo archeologico, in particolare con un focus sul mondo etrusco che è il dna della storia di Chianciano.
Bisogna infatti ricordare come gli etruschi costruissero nel luogo i loro insediamenti vicino alle acque termali, ritenute benefiche. E le sorgenti era scelte come sito curativo e votivo.
Quali saranno le tempistiche? Un po’ più di tempo sarà richiesto per le terme romane d’Orazio: qui infatti siamo ancora in fase di ricerca per bisognerà attendere per gli scavi. Per Fucoli invece sono in corso i primi sopralluoghi ed il Comune conta di fare un po’ prima visto che opera in terreni che aveva già acquisito.
Marchetti comunque è speranzoso: “Il progetto è già partito. E spero che si sviluppi in modo fruttuoso. Auspico che in tre anni si possa arrivare a ottenere risultati di tipo archeologico”.