Utile da 17,94 milioni di euro per Acquedotto del Fiora nel 2023, in lieve decrescita rispetto ai numeri del 2022. L’assemblea del gestore idrico ha detto sì al bilancio.
Saranno 12,5 i milioni destinati dell’utile destinati a riserva di cui la gran parte vincolata alla realizzazione degli investimenti. Per i soci sarà destinata una cifra di 5,4 milioni.
Acquedotto del Fiora parla di un esercizio “positivo, che consolida il percorso di crescita aziendale degli ultimi cinque anni”. Crescono di diversi milioni gli investimenti per i territori che raggiungono quota 48 milioni di euro, pari a 128 euro ad abitante servito a fronte di una media italiana stimata per il 2023 di 70 euro.
Il bilancio, viene spiegato, “si colloca all’interno di una strategia industriale di trasformazione” definita nel piano AdF 2023-2025 “improntata alla transizione ecologica ed energetica e frutto di una efficace gestione economica e finanziaria. Ciò ha consentito di dare vita ad un modello capace di integrare gli obiettivi ESG nelle strategie di business, favorendo lo sviluppo sostenibile del territorio”.
Durante l’assemblea è stato presentato anche il bilancio di sostenibilità .
Grazie agli investimenti realizzati le perdite di rete nel 2023 si attestano al 36,2%, con una riduzione di oltre il 10% negli ultimi cinque anni, pari a 27 milioni di metri cubi di acqua salvati.
Nello scorso anno sono stati 2036 i km di rete sottoposti a ricerca perdite con tecniche acustiche, con 1031 perdite occulte individuate per 609,2 l/s di portata totale stimata.
“Prosegue – viene evidenziato- e cresce anche l’attività di distrettualizzazione e digitalizzazione delle reti, anche mediante sensori evoluti e piattaforme di supporto alle decisioni, che consente di individuare con precisione le perdite, riducendo i tempi degli interventi e il numero di utenze coinvolte. Grazie agli investimenti sulla manutenzione predittiva, che si avvale di dispositivi di monitoraggio avanzanti sugli impianti, AdF è in grado anche di anticipare le manutenzioni necessarie, con conseguente ottimizzazione dei costi. Sempre nel 2023 sono stati sostituiti 31 km di rete tra idrica e fognaria”.
I consumi energetici sono stati ridotti di 2800 MWh, anche grazie a interventi di efficientamento e produzione da fonti rinnovabili, pari a circa 870,07 tonnellate di CO2 risparmiata. Sul fronte della qualità dell’acqua sono stati oltre 200 i parametri controllati in media ogni giorno su acque potabili, con 73.624 parametri analizzati in un anno, e 117 i parametri controllati al giorno su acque reflue, per un totale di 43.062 parametri analizzati.
In un territorio di elevato pregio ambientale grande un terzo della Toscana “il rinnovamento infrastrutturale e l’innovazione tecnologica sono necessari per fronteggiare gli effetti dei cambiamenti climatici, garantire un’alta qualità del servizio e il rispetto dell’ambiente. Basti pensare agli investimenti nella depurazione e all’importanza del telecontrollo, insieme alla tutela della risorsa idrica, all’economia circolare, alla digitalizzazione e ai nuovi servizi al cliente”, proseguono dal gestore.