Oltre al danno anche la beffa: dopo la mancata iscrizione al campionato di serie C, nella giornata di oggi, il Tar (Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana) ha respinto l’istanza cautelare relativa al ricorso allo stesso tribunale da parte dell’Associazione Calcio Robur Siena, legata, in particolare, alla “risoluzione per inadempimento contrattuale della concessione in uso e gestione congiunta in regime accessorio con lavori di adeguamento dello stadio Artemio Franchi e del complesso sportivo Bertoni dell’Acquacalda per la durata di anni 10”.
Inoltre, il Tar sottolinea il corretto operato dell’amministrazione comunale nella vicenda e “condanna la ricorrente al pagamento delle spese della presente fase cautelare in favore del Comune di Siena”.
In sintesi, il ricorso, presentato dal presidente Montanari qualche settimana fa sulla convenzione dello stadio, non è stato accettato.
Adesso il Comune proseguirà con l’iter amministrativo legato alla risoluzione contrattuale.
Dunque, non sono giorni semplici per la Robur e i tifosi hanno manifestato tutta la loro indignazione e tutta la loro rabbia.
Ieri sera, una volta appresa la notizia che il Siena non si sarebbe iscritto al campionato di Lega Pro, i tifosi della curva hanno manifestato il proprio dissenso nei confronti di Emiliano Montanari, che è riuscito a salvarsi dal fallimento. L’ingegnere romano però, non è l’unico personaggio bersagliato nello striscione dei tifosi, ma anche i dirigenti della precedente proprietà armena, vengono identificati come colpevoli nella vicenda, che sta vedendo il Siena affondare lentamente.