Siena

Ad Arturo Pratelli il premio Robur, De Mossi: “Era un ragazzo speciale, non sia mai dimenticato”

Una serata toccante e densa di emozioni, lo si è visto negli occhi dei presenti nella Sala delle Lupe, con tante persone unite nel ricordo di Arturo Pratelli. Alla consegna del premio Robur 2019 dei Fedelissimi, Siena ha dimostrato ancora di avere un cuore enorme con una grande manifestazione di affetto nei confronti dei familiari del giovane ragazzo scomparso nel dicembre del 2018. Il sindaco, l’assessore allo sport, il tifo organizzato del Siena, i contradaioli dell’Aquila ancora una volta si sono ritrovati a commemorare il giovane. Molte le lacrime versate per un ragazzo strappato via dalla morte troppo presto anche se, durante la serata, si è avvertita la sensazione che Arturo fosse lì, tra la sua gente.

Strozzate dalla commozione sono le poche parole del padre del ragazzo, Vincenzo, durante la consegna del premio: “Con Arturo sono stati 17 anni e mezzo meraviglioso. Seimila cinquecento giorni uno più bello dell’altro. Adesso lì porterò nel mio cuore”.Tanti sono stati gli interventi dei membri della curva senese. Il primo a parlare è stato il presidente dei Fedelissimi, Lorenzo Mulinacci: “Le persone qui presenti testimoniano che la nostra decisione è stata giusta- afferma-.Arturo rappresentava un modo di essere tifoso che deve essere proprio di tutti. Andava allo stadio con passione e gioia, mettendo in atto quello che gli ha insegnato babbo Vincenzo. La sua assenza si sente e il vuoto è enrome”.

Spazio poi ai ricordi dei suoi amici: le innumerevoli trasferte in A ma anche in serie D, le amicizie con allenatori e giocatori – uno su tutti Massimo Morgia- , gli aneddoti di un ragazzo che amava la sua Robur. “Arturo è fiero di voi- dice Senio Cannoli, suo compagno nel gruppo dei Boys Siena-. Siamo qui a ricordare un grande amico, un grande tifoso, un grande aquilino. Il dolore si può cancellare ma la memoria resterà per sempre. Era e sarà sempre un grande amico. Il suo non era tifo ma amore verso il calcio, la Robur e Siena”.

“Nei confronti di questa famiglia c’è una vicinanza partecipata e non di maniera. Non l’ho mai conosciuto ma ho imparato a conoscere i suoi parenti e chi gli ha voluto bene- questa la conclusione del sindaco Luigi De Mossi-.Ho compreso che la perdita non è legata a un fatto in sè drammatico ma è legata alla perdita di qualità di una persona. Non tutte le vite sono uguali, la qualità delle persone fa la differenza. Arturo era una persona speciale. La testimonianza della sua esistenza non può andare perduta”.

Marco Crimi

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