Addio a Simonpietro Salini, l’imprenditore della rinascita italiana che amava l’arte senese

Duccio, Giovanni Pisano, i Lorenzetti, Simone Martini, Jacopo della Quercia, Sassetta, Francesco di Giorgio e molti altri: nelle sue collezioni d’arte private raccontava il genio creativo di Siena l’imprenditore Simonpietro Salini, che è scomparso oggi a Roma all’età di 92 anni.

Da qualche anno l’architetto viveva nel castello di Gallico nel comune d’Asciano. Negli anni sessanta aveva assunto la guida dell’azienda di famiglia, la Salini. La sua società, dopo la fusione con Impregilo, ha cambiato nome e da qualche anno si chiama WeBuild

Proprio il Gruppo ha comunicato la notizia del suo decesso sottolineando “un unanime e sentito ringraziamento” rivolto dai dipendenti e ricordando “la lungimiranza imprenditoriale e il profondo senso di responsabilità sociale”.

“Architetto e costruttore di grande umanità e visione strategica – continuano da WeBuild, è stato uno degli interpreti della rinascita italiana che ha segnato il boom economico degli anni Sessanta del Paese, contribuendo alla realizzazione di grandi infrastrutture ed edifici. Nel 1956 è entrato nell’azienda di famiglia assumendone la direzione. Nel 1962 ha avviato l’espansione delle attività all’estero, e due anni dopo, alla morte del padre, ha preso in mano le redini dell’impresa e le ha impresso una nuova direzione: il mondo, cominciando dall’Africa, il continente che in quell’epoca offriva le maggiori chance per imprese specializzate in grandi lavori infrastrutturali”.

“Ha contribuito a realizzare grandi opere infrastrutturali che nel corso degli anni hanno contribuito a cambiare il volto di alcuni paesi africani, dall’Etiopia alla Sierra Leone, dal Ghana alla Nigeria, dall’Algeria alla Libia. Il suo impegno e la sua dedizione all’azienda, uniti alla lungimiranza dell’imprenditore, hanno avviato la trasformazione di un’azienda di famiglia in un grande gruppo industriale. Negli ultimi anni ha ridotto l’attività operativa, restando presidente onorario della Salini costruttori e di altre società del gruppo, e trasferendosi nella campagna di Siena dove ha raccolto con passione opere d’arte medioevali senesi”, conclude la nota.

La collezione di Salini, grande amante dell’arte senese, era stata tra l’altro ospitata ai Magazzini del Sale per una mostra che fu organizzata nel 2017.