Addio al grande pianista Maurizio Pollini, il cordoglio della Chigiana e dell’istituto Franci

Il Teatro alla Scala piange la scomparsa di Maurizio Pollini, uno dei grandi musicisti contemporanei e riferimento fondamentale nella vita artistica della prestigiosa struttura milanese per oltre cinquanta anni.

Considerato fra i più grandi pianisti del dopoguerra, ammirato per il prodigioso virtuosismo ma anche per la vastità del suo repertorio e per l’originalità delle sue interpretazioni, Pollini, nato a Milano il 5 gennaio 1942, è morto stamani dopo una lunga malattia che lo aveva già costretto, negli ultimi tempi, a cancellare dei concerti.

La Chigiana, nel suo commiato, parla di uno “dei più grandi artisti italiani dell’ultimo secolo” e fa sapere di conservarne “il ricordo gioioso dei suoi primi passi nel grande mondo della musica sotto lo sguardo del conte Guido Chigi Saracini”.

“Pollini è poi tornato da maestro a Siena e ha tenuto il suo primo corso chigiano nel 1972 – dicono dall’Accademia-, per tornare ancora nel 2001 e 2002. Memorabili i suoi gremitissimi concerti nelle torride estati senesi. La Chigiana ricorderà per sempre il suo sguardo lucido e profondo sull’eredità musicale italiana, l’impegno per la diffusione della cultura della musica, la fede nel suo valore democratico, capace di portare libertà insieme alla bellezza. E si stringe nel dolore alla moglie Marilisa e suo figlio Daniele”.

“Ho avuto l’onore di lavorare con il Maestro Pollini – afferma Matteo Fossi, direttore dell’istituto Franci – al seminario organizzato dall’Accademia Chigiana di Siena nel 2001, e di constatare personalmente la sua attenzione generosa e costante verso le giovani generazioni di musicisti. Ci lascia un artista immenso, capace di apportare una nuova visione del repertorio dal Classicismo alla contemporaneità, sempre improntata ai valori di una rigorosa intransigenza morale e intellettuale. La sua lezione è ancora attuale, soprattutto nella consapevolezza del profondo valore civile della musica”.