Addizionale Irpef, la Cisl consegna le cartoline contro l’aumento: “Giani ci incontrerà per parlare del problema”

“Il presidente Giani ci ha fatto sapere tramite il responsabile della sua segreteria che ci incontrerà per parlare anche di questo problema, confidiamo che ciò avvenga a breve, perché abbiamo delle idee da proporre su come poter tornare indietro e rivedere l’aumento dell’addizionale regionale Irpef”.

Lo ha riferito la segretaria generale della Cisl Toscana, Silvia Russo, dopo aver consegnato stamani in Regione diecimila le cartoline, firmate dai toscani, con cui si chiede di revocare l’aumento, deciso a dicembre 2023. Nell’occasione il sindacato ha attuato un presidio e incontrato la stampa in piazza Duomo a Firenze, davanti a Palazzo Sacrati Strozzi.

Al termine una delegazione Cisl è stata ricevuta dal responsabile della segreteria del governatore, assente stamani, a cui ha consegnato sette grossi sacchi di juta contenenti le cartoline.

“Abbiamo organizzato un’iniziativa simile a quella di questa mattina per chiedere alla Regione di non aumentare l’Irpef, poiché questo avrebbe inevitabilmente sottratto risorse importanti a lavoratori, lavoratrici e pensionati della nostra regione – spiega Riccardo Pucci, segretario Cisl Siena-. Ci era stato detto che avrebbero preso in considerazione le nostre proposte, ma poi le cose sono andate diversamente: la Regione ha comunque deciso di aumentare l’aliquota, creando diversi problemi economici. Basti pensare al taglio del cuneo fiscale concordato a livello nazionale, che avrebbe dovuto garantire maggiori risorse nelle buste paga. Questo beneficio, però, è stato completamente vanificato dall’aumento dell’addizionale”.

“Dunque, la situazione è chiara: l’aumento dell’aliquota messa a regime comporta un taglio significativo – prosegue il sindacalista.. Dal punto di vista economico, parliamo di 50, 60, 70 euro mensili a persona, e questo inizia a diventare un peso rilevante, soprattutto considerando gli stipendi modesti di lavoratori, lavoratrici e pensionati. Naturalmente, non siamo assolutamente d’accordo con questa scelta. La Regione sostiene che il payback abbia influito pesantemente su questa decisione, ma sappiamo bene che il payback non è né definitivo né facilmente risolvibile. Il rischio qual è – prosegue-? È che si continui a pagare questa tassa ancora a lungo, anche considerando che ci saranno le elezioni regionali e, quindi, un periodo di stallo decisionale, in cui la nuova giunta dovrà insediarsi e iniziare i lavori. Di conseguenza, il rischio concreto è che anche per il 2025 tutti i lavoratori, lavoratrici e pensionati della Toscana continuino a pagare questa aliquota, che – ripeto – annulla completamente il taglio del cuneo fiscale deciso a livello nazionale. Non possiamo permettere che ciò accada e abbiamo già richiesto un confronto urgente. Se non otterremo risposte concrete a breve, prenderemo altre iniziative”.