Contro i fenomeni delle aggressioni al personale sanitario l’Asl sta predisponendo sistemi di sorveglianza ad hoc che saranno estesi in tutti i tredici pronto soccorso aziendali.
Ad annunciarlo è il direttore generale Antonio D’Urso a Bari, durante un tavolo congiunti tra Federsanità e Fiaso, federazione quest’ultima di cui lo stesso D’Urso è vicepresidente.
“Abbiamo anche previsto personale, adeguatamente formato, dedicato ai pronto soccorso con il compito esclusivo di comunicare, a scopo preventivo per evitare incomprensioni, con l’utenza: parenti, accompagnatori e i pazienti stessi. Siamo impegnati anche sul fronte della formazione del personale sulle tecniche della comunicazione non violenta e della de-escalation. Sono passi in avanti, certo, ma è tutto il sistema sanitario che deve essere supportato e aiutato per contrastare un fenomeno sempre più radicato”, ha aggiunto
Per il dg questo è un tema “prioritario per il Paese” e “dobbiamo assolutamente mettere in campo tutte le risorse, umane e non solo, per contrastare un’escalation che mette a rischio ogni giorno il personale sanitario nell’esercizio delle sue funzioni, – sottolinea D’Urso. – Ogni episodio di violenza è un attacco alla sanità pubblica. Per questo condanniamo fermamente ogni episodio di maltrattamento, sia verbale sia fisico, verso chi ogni giorno si dedica anima e corpo ad assistere i cittadini, ma è chiaro che le parole non bastano più. Servono azioni concrete che vadano nella direzione di garantire fattivamente l’incolumità del personale sanitario”.