Agricoltura, i controlli dell’Ispettorato del lavoro: “A Siena ispezioni per 150 aziende, una su due non è regola”

“Il livello di irregolarità purtroppo è alto. Diciamo che su 150 aziende visitate abbiamo trovato un livello di irregolarità del 50% da un punto di vista lavorativo Sulla salute e sulla sicurezza il 90% delle aziende non è in regola”.

Il direttore dell’Ispettorato del Lavoro di Siena Maria Francesca Santoli traccia così un bilancio su quella che è la situazione nel settore agricolo del nostro territorio. Assenza di visite mediche e di dispositivi, mancanza di formazione, salari da fame ed in nero sono, riferisce Santoli, all’ordine del giorno nelle campagne della provincia. E le vittime sono soprattutto braccianti agricoli, manodopera di aziende contoterziste.

Non manca l’argomento caporalato, che coinvolge anche migranti ospiti dei centri d’accoglienza. Il prefetto Matilde Pirrera parla addirittura di sette casi, il 10%, trovati in una struttura, e paventa di presentare proposte legislative.

“A seguito dei controlli, che stiamo facendo con le forze dell’ordine, intendiamo presentare qualcosa di più stringente – dice –  soprattutto nel settore dell’agricoltura. Lo vogliamo fare per tutelare i migranti e per accertarci che, prima che si inizi un lavoro, sia fatta una notifica all’Ispettorato. Cosa che ora non

Idee che escono fuori durante un seminario all’Università di Siena dove è stato presentato il libro, curato dal docente Fabio Berti, dal nome “Sfruttati”, un’analisi ad ampio raggio sullo sfruttamento del lavoro immigrato in Toscana.

“Questo è un fenomeno diffuso, sistemico e strutturale anche qui – rileva Berti . Magari non ci sono connotati mafiosi, tipici di altre regioni. Ma non per questo risulta meno negativo”.

All’appuntamento era presente anche l’arcivescovo di Siena, il cardinale Lojudice:”Il caporalato è anche di tipo abitativo – la sua considerazione. Molte persone spendono l’80% del loro stipendio per l’alloggio. Ecco quindi che dobbiamo avere un’attenzione particolare per questa cosa”.

MC