“Un punto di riferimento per la diplomazia scientifica internazionale”, il giudizio dei valutatori indipendenti che hanno analizzato l’operato di Prima per le istituzioni comunitarie non lascia spazio a dubbi: i primi cinque anni di attività della Fondazione europea, che ha la sua sede italiana al Santa Chiara Lab dell’Università di Siena, sono stati un successo.
Prima ha assunto una grande rilevanza strategica di cui l’Unione Europea non può fare a meno: “In sei mesi Commissione, Consiglio e Parlamento Ue hanno deciso di assicurarci 200 milioni di euro in più rispetto al mezzo miliardo di finanziamento inziale. Così procedimento avanti con un nuovo programma quadro”, dice Angelo Riccaboni.
Efficienza nella gestione idrica, sostenibilità agroalimentare e sfida al cambiamento climatico sono state le linee direttrici su cui ci si è mossi nel recente passato del partenariato di cui Angelo Riccaboni è presidente. L’ innovazione è l’elemento che ha messo insieme i ricercatori di tutte le coste del Mediterraneo.
Adesso però è il momento di parlare di futuro. Ed il Piano Mattei assume un ruolo fondamentale. Intanto sono stati presentati i bandi per il 2024: saranno sessanta i milioni di euro per progetti di ricerca e innovazione su gestione efficiente delle risorse idriche, sistemi agrifood, catene del valore agroalimentare e sulla loro interconnessione.
Un altro fattore su cui la Fondazione può intervenire è quello del miglior consumo del cibo.