Il primo dicembre ricorre la Giornata Mondiale dell’Aids, e Italia dei Valori Toscana torna nelle carceri della regione, dopo la serie di sopralluoghi a tappeto effettuati quest’estate per denunciare le condizioni dei detenuti e del personale carcerario, per portare l’attenzione sulle difficoltà dei detenuti con Hiv, per conoscere concretamente le condizioni di chi è sieropositivo in carcere e del personale preposto alle loro cure e sorveglianza.
La campagna prenderà il via sabato 3 dicembre da Siena, dove una delegazione Idv, guidata dal Segretario regionale, on. Fabio Evangelisti, visiterà la Casa Circondariale di Piazza Santo Spirito.
“Nel mondo – spiega Evangelisti – secondo quanto affermato dall’Unaids, 34 milioni di persone sono sieropositive, e quarantamila sono italiani.Tra questi, una parte risiede in carcere. In Toscana, in particolare, i reclusi sieropositivi sono 55, anche se il numero è sottostimato poiché solo il 35% dei detenuti accetta di fare il test all’ingresso”.
“Immaginare cosa possa voler dire vivere con l’Aids in carcere riesce difficile persino a chi, come molti di noi, ha visitato numerose volte gli istituti di pena”, continua Evangelisti. “I sieropositivi in carcere soffrono anzitutto di emarginazione, depressione e un’accelerazione del decorso normale della malattia che provoca sofferenza sia fisica sia psicologica”.
“È una situazione molto complessa perché essere sieropositivi significa esser detenuti due volte: dal carcere e dalla malattia”, conclude Evangelisti. “Per questo, vogliamo toccare con mano anche questo peculiare aspetto della vita dei nostri istituti di detenzione, perché siamo convinti che per risolvere i gravi problemi che affliggono le nostre carceri sia necessario ricorrere a misure alternative alla detenzione, specie per i soggetti più deboli e a rischio dell’intero sistema”.
“Lo ripetiamo da tempo, ma giova ricordarlo”, conclude Evangelisti. “Certezza della pena ma umanità della pena”.