Siena

‘Al Bandini si scalano le montagne’, così l’alternanza scuola lavoro è creativa

L’alternanza scuola-lavoro è spesso ritenuta dai ragazzi un inutile spreco di tempo o uno strumento per sfruttare lavoro giovanile a costo zero. Al contrario, questo obbligo può costituire un’importante occasione formativa e può essere declinata in modo creativo e divertente. All’Istituto tecnico “Bandini” di Siena l’alternanza scuola-lavoro si fa anche scalando pareti di roccia, studiando le montagne, oltre alle tecniche e alle attrezzature necessarie per affrontarle in sicurezza. La scuola infatti ha vinto un bando del Ministero dell’istruzione che consente a una quarantina di studenti delle classi quarte di frequentare sino a giugno un ciclo di lezioni della durata complessiva di 30 ore svolte in collaborazione con la sezione del Club alpino italiano (Cai) di Siena. Esperti alpinisti senesi insegneranno ai ragazzi come si originarono le montagne nelle passate ere geologiche, quali sono i termini tecnici per definire la loro morfologia (impareranno che significa “cima”, “sella”, “camino”, “barricata”, “bocchetta” ecc.), come ci si orienta, come si prepara l’attrezzatura per un trekking o per un’arrampicata.

Gli studenti poi saranno portati a cimentarsi nella scalata con corde e moschettoni delle falesie della Mandria e di Celsa, sulla Montagnola. Inoltre, è previsto anche un incontro in collegamento on line con lo scrittore alpinista Paolo Cognetti, che ha vinto di recente il “Premio Strega” con il libro “Le otto montagne”, tradotto in 35 lingue. Cognetti metterà a confronto caratteristiche e peculiarità di due “giganti”, il Monte Rosa e l’Himalaya e parlerà del problema della contaminazione delle vette più alte del mondo diventate meta di migliaia di spedizioni.

Il ciclo di lezioni si concluderà con una gita sulle Alpi per scoprire e ripercorrere i tracciati delle trincee della Prima Guerra Mondiale. “Questa iniziativa dell’Istituto “Bandini” – spiega la professoressa Angela Ceccarelli, coordinatrice del progetto – mira a far recuperare ai ragazzi in modo divertente e altamente aggregante quella socialità così duramente ridotta dalla pandemia. Avvicinare gli studenti alla montagna significa anche insegnare loro il rispetto della natura, la coscienza dei limiti, la valutazione dei rischi, la capacità di mettersi in relazione gli uni con gli altri, di collaborare per raggiungere la meta insieme. Credo che questo ciclo di lezioni abbia un importante valore educativo”.

emanuele giorgi

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