Siena

Al Duomo di Siena la musica sacra di Ippolito Ghezzi

Era un monaco agostiniano. Ottenne il baccellierato in sacra teologia tra Siena e Firenze dove compì i suoi studi. Qui però Ippolito Ghezzi perfezionò sopratutto la formazione letteraria musicale e compositiva. La sua conoscenza della musica sacra lo portò ad diventare a 29 anni maestro di cappella della cattedrale di Montepulciano, un incarico che ebbe la durata di 21 anni, dal 1679 fino al 1700. Tra i suoi giovani apprendisti c’era anche Domenico Cavalcanti che in seguito ereditò proprio da Ghezzi la direzione della cappella musicale. Proprio al suo discepolo prediletto, Ippolito Ghezzi dedicò il Setticlave Canoro, la sua più importante opera teorica, che lo rese famoso per essere stato il primo a proporre la riforma del canto dei salmi, la salmodia. Ghezzi proponeva l’adozione delle sette sillabe invece delle sei che venivano usate al tempo. Tra il diciassettesimo e il diciottesimo secolo Ippolito Ghezzi era considerato in modo unanime uno dei musicisti del genere più noti, un grande maestro di valore ed una apprezzato scrittore di argomenti religiosi.

Domenica 20 gennaio, alle 15,45, la Cattedrale di Siena ospiterà la Cappella Musicale di San Giacomo Maggiore di Bologna diretta da Roberto Cascio per un grande concerto dal titolo “ Ippolito Ghezzi: salmi a due voci, dialoghi sacri” in onore del monaco agostiniano nato a Siena intorno al 1650.

L’evento, fortemente voluto dall’Opera della Metropolitana di Siena, vedrà protagonista la Cappella Musicale di San Giacomo Maggiore di Bologna che ha sede proprio presso quel convento agostiniano dove con ogni probabilità Ippolito Ghezzi ebbe occasione di risiedere visto che la maggior parte delle sue opere musicali fu stampata a Bologna. La Cappella Musicale è stata fondata nel 2006 con il preciso scopo di indagare, riscoprire e riproporre opere di musicisti dell’ordine agostiniano vissuti tra ‘500 e ‘700.

Nel corso dei secoli sono stati affrontati vari studi su autori agostiniani. L’ordine della regola di Sant’Agostino ha regalato infatti alla storia grandi teorici e musicisti. La Cappella Musicale di San Giacomo Maggiore di Bologna, in quest’ottica,  ha portato a termine la registrazione delle opere in musica, ad oggi conosciute, di Padre Ghezzi. Per la casa editrice Tactus, sono usciti sei cd suddivisi in due cofanetti che hanno visto, nel corso di dieci anni, la partecipazioni di oltre 30 musicisti (provenienti da diverse parti d’Italia e alcuni anche dall’estero).Una grande operazione di recupero delle musiche, di trascrizione e revisione che, grazie alla passione dei musicisti e al sostegno e alla collaborazione della comunità del Convento di San Giacomo, ha potuto portare a termine questo non piccolo contributo alla storia della musica dei padri agostiniani.

Il concerto sarà ad ingresso libero fino ad esaurimento posti. Per informazioni 0577/286300

Ingresso Libero fino ad esaurimento posti

Per info 0577/286300 – opasiena@operalaboratori.com

marco crimi

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