Siena

Al Museo civico di Montepulciano incontro con i carabinieri Nucleo tutela patrimonio culturale

Pagine e miniature della prima metà del Trecento rubate, forse negli anni ’50, dai corali esposti nel Museo Civico di Montepulciano, individuate nel 2001 nei cataloghi di una casa d’aste londinese, spontaneamente restituite alle autorità italiane dal proprietario, un cittadino svizzero, ignaro della loro provenienza illecita, riconsegnate al museo poliziano e, nel 2020, esposte a Palazzo Pitti, a Firenze, nell’ambito della grande mostra “Storia di pagine dipinte”.

Sembra il soggetto di una storia “noir”, per fortuna a lieto fine. È invece la ricostruzione, estremamente sintetica, di uno degli innumerevoli casi di sottrazione illecita di beni culturali che si sono verificati (e si verificano) in Italia e che fotografa l’assidua, preziosissima attività svolta dai Carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale (Tpc), protagonisti – in positivo – dell’intera vicenda.

Proprio per “festeggiare” il ritorno al Museo civico – pinacoteca Crociani di alcune pagine trafugate dagli antichi corali, il comune di Montepulciano, la direzione della struttura museale e il comando del Nucleo Tpc di Firenze, hanno organizzato un incontro, significativamente intitolato “Gli investigatori dell’arte” che, oltre a consentire di ricostruire il percorso seguito da queste opere d’arte, ha aperto un’importante riflessione sulla tutela dei beni culturali nel nostro paese.

Il Sindaco Michele Angiolini ha citato l’articolo 9 della Costituzione, incluso tra i principi fondamentali della Carta (e recentemente novellato, per la parte relativa all’ambiente), che attribuisce allo stato la tutela del patrimonio storico e artistico della Nazione. Tale presenza, nella Costituzione, testimonia l’importanza fondamentale di questa azione, nell’interesse dell’intera collettività. Angiolini ha definito i Carabinieri del nucleo Tpc un’ “eccellenza” a livello nazionale, come dimostra anche il fatto che questa formula sia stata ripresa anche all’estero, ed ha espresso loro massima riconoscenza “perché riescono a mettere insieme capacità investigativa, competenza artistica e passione per il proprio lavoro”.

Molto seguita la relazione del capitano Claudio Maùti, Comandante del nucleo di Firenze Ctp, l’unità che ha condotto l’azione che ha portato alla restituzione delle preziose opere d’arte. L’ufficiale ha esposto tutti i nuovi strumenti, normativi ed operativi, di cui dispone ora chi indaga sui reati connessi al patrimonio artistico e culturale, sempre più adeguati al valore delle opere oggetto di furti, danneggiamenti e traffici, e anche aggiornati tecnologicamente. La Banca dati “Leonardo” dei beni culturali illecitamente sottratti comprende circa 8 milioni di oggetti descritti e ha generato una app, “iTtp Carabinieri” che chiunque può scaricare sul proprio smartphone e che consente addirittura di verificare se un’opera d’arte di cui si sospetta la provenienza sia stata illecitamente sottratta.

“Abbiamo bisogno di tutti per tutelare l’arte, non bastano 300 Carabinieri – ha detto Maùti –, queste opere appartengono a tutti, ognuno di noi deve essere spinto dal desiderio personale di tutelare l’arte, retaggio del nostro passato”.

Come sempre appassionato e coinvolgente l’intervento di Roberto Longi, Direttore del museo di Montepulciano, che, dopo aver ricordato che l’Italia è l’autentica culla della cultura e dell’arte a livello mondiale, ha sottolineato che il patrimonio che queste attività hanno generato “è in assoluto il più consistente che ci sia sulla faccia della Terra e va salvaguardato perché è l’identità storica dell’Italia e degli italiani”.

Sia il Sindaco sia Longi hanno ricordato un popolarissimo precedente, la restituzione, sempre da parte dei Carabinieri del Nucleo Tpc, avvenuta il 16 giugno 1995, di uno dei quadri più pregiati custoditi nel museo, la Sacra famiglia con San Giovannino di Giovanni Antonio Bazzi, detto “il Sodoma”, risalente al 1530. In quel caso furono la sterminata conoscenza e la straordinaria memoria di Federico Zeri, che riconobbe l’opera in Francia, dove era finita dopo il furto, e che mise in moto la macchina investigativa e giudiziaria, che ne consentirono il recupero e la riconsegna.

emanuele giorgi

Share
Published by
emanuele giorgi

Recent Posts

Carne da laboratorio, stop dalla Florida. Coldiretti Toscana: “Il no di De Santis va colto a livello mondiale”

Il "No thanks" della Florida e di altri sei stati Usa alla carne sintetica è…

2 ore ago

Corse di addestramento, domani ultimo appuntamento a Monticiano con sette batterie. Il programma completo

È in programma per domani pomeriggio, martedì 14 maggio, alle 15 l'ultimo appuntamento con le…

4 ore ago

Pace, giustizia sociale e dignità: la rete dei Numeri pari si incontra a Siena, nel weekend il tavolo con Papa Francesco

Lo zenit dell'iniziativa si toccherà a Verona nei prossimi venerdì 17 e sabato 18 maggio,…

5 ore ago

Nicoletta Verna, I giorni di Vetro

Giovedì 16 maggio, alle ore 18, presso il Giardino Segreto di via Camollia, Filomena Cataldo…

5 ore ago

Siena regina dell’export toscano insieme a Firenze e Pistoia: oltre il 60% delle esportazioni agroalimentari

Con un valore di 667 milioni di euro, Siena è nel podio delle province che…

5 ore ago

Sanità, il numero di interventi chirurgici in Toscana torna ai livelli prepandemia

Interventi chirurgici in aumento in Toscana nel 2023 rispetto agli anni passati. È questo il…

6 ore ago