Sono iniziati oggi, lunedì 13 febbraio, in piazza Rosselli i corsi gratuiti di lingua italiana rivolti ai cittadini pakistani: per due giorni a settimana circa 35-40 giovani frequenteranno le lezioni nelle aule dell’Università per Stranieri e potranno accedere ai servizi per gli studenti, dalla biblioteca ai laboratori, e alla mensa di Sant’Agata per i pasti quotidiani. Le lezioni si protrarranno fino al mese di aprile e utilizzeranno materiali prodotti e sperimentati da Unistrasi per studenti debolmente alfabetizzati.
L’attenzione a persone in condizione di temporanea difficoltà tramite l’accesso anche alla lingua italiana è fondamentale ed è nella missione dell’Università; l’Ateneo ha varato uno stanziamento di 50.000 euro per queste misure concrete destinate all’accoglienza dei cittadini pakistani da mesi presenti in città e nella provincia.
“La nostra Università per Stranieri non poteva ignorare i corpi e i destini delle persone che vivono, in condizioni indegne della nostra civiltà, proprio davanti alla nostra sede più grande, in piazzale Rosselli”, sottolinea il rettore Tomaso Montanari. “L’insegnamento dell’italiano ci pare il dono più prezioso da poter fare loro: sperando, chissà, che qualcuno di loro si fermi qua, e un giorno possa insegnare la sua lingua, l’urdu, a noi italiani. Ma non si studia senza vivere, e non si vive senza mangiare: l’accesso alla mensa per la cena ci pareva un piccolo segno concreto di fraternità e accoglienza. Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare i volontari dell’associazione Refugees Welcome, e tutte le altre associazioni, per il loro lavoro straordinario, e il cardinale arcivescovo Augusto Paolo Lojudice per il suo ruolo fondamentale nella costruzione di una Siena solidale”.
“Come avvenuto in altre occasioni, e anche con la recente emergenza ucraina”, ricorda la prof. Carla Bagna, Pro-Rettrice alle Relazioni Internazionali, “una delle azioni nei confronti di persone in difficoltà è rappresentata dall’offrire mezzi per cominciare a dialogare e non sentirsi ancor di più isolati. L’accesso alla lingua italiana per i giovani pakistani presenti a Siena (familiarizzazione con le basi della lingua e gestione dei bisogni comunicativi immediati, possibilità di comprendere e farsi comprendere) rappresenta un passaggio fondamentale”.
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