E’ attivo il nuovo bonus asilo, con le famiglie italiane che da lunedì possono farne richiesta. E’ possibile presentare domanda attraverso il servizio online dell’Inps, il contact center o i patronati. L’ultima legge di bilancio ha incrementato l’importo del contributo per le rette per la frequenza di asili nido pubblici e privati, nonché per l’introduzione di forme di supporto presso la propria abitazione in favore dei bambini al di sotto dei tre anni affetti da gravi patologie croniche, portandolo fino ad un massimo di 3mila euro l’anno.
Il contributo massimo di 3mila euro su base annua viene riconosciuto per i nuclei familiari in possesso di “Isee minorenni” in corso di validità (riferito al minore per il quale è richiesta la prestazione) fino a 25.000 euro. Se compreso tra 25.001 e 40.000 euro l’agevolazione potrà spettare fino ad un massimo di 2.500 euro. Infine, spetterà l’importo minimo di 1.500 euro nell’ipotesi di “Isee minorenni” oltre la soglia di 40.000 euro o in assenza dell’Isee.
La domanda per il bonus nido 2020, ricorda l’Inps, può essere presentata attraverso tre canali: quello web, tramite il servizio online dedicato accessibile direttamente dal cittadino in possesso di un Pin Inps dispositivo, di una identità Spid o di una Carta nazionale dei servizi (Cns) per l’accesso ai servizi telematizzati dell’istituto; il contact center multicanale, chiamando da telefono fisso il numero verde gratuito 803164 o da telefono cellulare il numero 06-164164, a pagamento in base al piano tariffario del gestore telefonico, se in possesso di Pin; i patronati, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi, anche se non in possesso di Pin. Coloro che, invece, hanno già presentato domanda di bonus nido nel 2019, fa inoltre sapere l’istituto, stanno ricevendo un sms che permetterà loro, tramite accesso con Pin Inps, Spid, Cns o Carta di identità elettronica (Cie), di confermare o modificare i dati nella domanda precompilata dall’Inps, senza doverne riproporre una nuova per l’anno 2020. La legge di bilancio ha stanziato 520 milioni di euro per il 2020.
A SIENA Anche il Comune di Siena è attivo su questo fronte per sostenere le famiglie e soprattutto per aumentare la qualità della formazione dei bambini già in età tanto piccola. “Il nostro obiettivo è proprio questo – afferma l’assessore Paolo Benini, che tra le molte deleghe ha anche quella per i servizi all’infanzia –. La qualità dell’insegnamento è una peculiarità del nostro territorio, il nostro intento è quello di mantenere tali standard che sono efficienti. E naturalmente efficientare la manutenzione degli edifici. Io penso anche ad alcune innovazioni per andare a migliorare i servizi: mi riferisco ad esempio all’implementazione della lingua inglese, con una prima e importante contaminazione già alla scuola materna. Ho inoltre promosso l’attività sportiva nelle scuole comunali attraverso l’iniziativa ‘Imparo giocando’ del Coni che consente ai bambini di effettuare attività motoria pure in tenera età”.
Benini cita tanti progetti e molte idee, dal “pasto sostitutivo” in caso di scioperi di chi gestisce il servizio mensa “che deve essere adeguato alle esigenze, siamo infatti andati a sostituire un secondo piatto di tonno alla focaccina che era prevista in precedenza”, alla volontà di “diminuire la quantità di iniziative che vengono realizzate da esterni nelle strutture comunali per andare invece a rafforzare la figura della maestra” e di “promuovere molte iniziative per la formazione del personale”.
C’è poi il progetto per l’asilo di Ravacciano, “una struttura efficace ed ultramoderna i cui lavori sono già in fase molto avanzata. L’edificio – afferma Benini – potrà andare ad ospitare un numero maggiore di bambini rispetto a quelli che sono attualmente a Renaccio”. Quando essi saranno ultimati l’edificio di Renaccio sarà quindi vuoto e disponibile per un nuovo uso. “E sarebbe un peccato non utilizzarlo dato che la struttura è completamente a norma – dice l’assessore –. Ho alcune idee in mente, tra queste anche la possibilità di ospitare figli di donne lavoratrici con l’intento di sostenere e di dare un ulteriore aiuto. D’altro canto la rete di supporto, spesso composta dai nonni, con il tempo sta diminuendo rispetto al passato e a mio avviso è giusto intervenire e pensare a qualche operazione in questo senso”. L’idea è ancora embrionale, ma l’amministrazione sta ragionando su come andare ad utilizzare al meglio questo edificio che altrimenti rimarrebbe vuoto quando i bambini verranno trasferiti nel nuovo asilo di Ravacciano, una volta terminati i lavori.
Gennaro Groppa
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