Al via l’ordinanza sul suolo pubblico, giro di vite per negozi e ristoranti

Multa e chiusura del negozio per un periodo non inferiore a cinque giorni se non si rispettano le regole sul suolo pubblico e sul decoro urbano: la stretta del Comune sul fenomeno che negli ultimi anni ha investito Siena si riassume in questo modo.

Palazzo pubblico, con un’ordinanza del sindaco Nicoletta Fabio, ha deciso di porre un limite a tavolini selvaggi e all’esposizione senza freni della merce.

L’atto entra in vigore domani, è stato comunicato agli esercenti tramite Pec ed è il primo passo verso il 31 dicembre 2023, il giorno in cui terminerà la proroga delle concessioni straordinarie nel centro storico patrimonio Unesco.

Tucci: “Dobbiamo tornare a normalità, basta chiudere occhi”

“Non vogliamo essere gli antagonisti dei negozianti ma dobbiamo tornare alla normalità. Non intendiamo più chiudere gli occhi e tutti devono prendersi la propria responsabilità. Negli scorsi mesi si è assistito ad una situazione ingestibile che ha compromesso la vivibilità e la sicurezza della città”,  è l’incipit dell’intervento dell’assessore alla polizia municipale Enrico Tucci che parla di un fenomeno che è stato “segnalato più volte”, che “va contrastato”  e che ha creato undici situazioni di abusivismo, con esercenti che non avevano pagato le moratorie della concessione al Comune (per uno di loro il debito è arrivato a 12 mila euro, ndr.).

“I controlli fatti prima dalla polizia municipale però non erano abbastanza incisivi e non funzionavano come deterrente”, ha ammesso Tucci che poi ha sostenuto come dal primo gennaio 2024 “si dovrà tornare celermente alla regolarità”.

Un nuovo nucleo di vigilanza per la polizia municipale

Anche per questo motivo il Comune creato il “nucleo di vigilanza del centro storico Unesco”: quattordici vigili urbani ed un ufficiale che focalizzeranno la propria attività dentro le mura. “Il gruppo – le parole del comandante della polizia municipale Marco Manganelli- sarà composto da giovani che conoscono due lingue e che porranno la loro attenzione sia al decoro urbano sia alle situazioni di marginalità sociale che possono coinvolgere famiglie e anziani”.

Magi: “Porre fine al fenomeno del soprassuolo pubblico”

“Molte attività negli scorsi anni non si sono fatte problemi a mettere i propri tavoli davanti ai monumenti” ed i negozi “hanno esposto ogni tipo di merce sulle proprie bacheche deturpando il centro”. È quanto ha evidenziato l’assessore al decoro urbano Barbara Magi che poi ha annunciato una nuova normativa nel regolamento della polizia municipale “in cui viene fatto divieto ai negozi di appendere la merce . Verranno salvaguardate comunque alcune strutture storiche ma il soprassuolo pubblico deve finire”.

Giunti: “Serve rispetto reciproco tra cittadini, turisti ed esercenti. Città sia a misura del valore del patrimonio Unesco”

“La città deve essere a misura del valore del suo patrimonio Unesco”, esordisce così Vanna Giunti. “Serve un rispetto reciproco tra cittadini, esercenti e turisti e viceversa”, continua l’assessore al commercio che poi ha comunicato “di aver già avviato un interlocuzione” sulle regole in vigore dal 2024 e sull’ordinanza con le associazioni di categoria.

Il documento

Nello specifico il documento ordina “di procedere a carico di chiunque occupi, all’interno del centro storico di Siena per fini di commercio, senza alcun titolo autorizzatorio rilasciato dal Comune, il suolo pubblico” e stabilisce che “entro e non oltre cinque giorni consecutivi dalla contestazione o notificazione del verbale di violazione la polizia municipale o gli altri soggetti individuati, provvederanno a trasmettere copia dello stesso al dirigente del Suap; nei successivi cinque giorni consecutivi dalla trasmissione del verbale di violazione, il dirigente procederà all’applicazione della sanzione accessorio della chiusura dell’esercizio commerciale o dell’esercizio di somministrazione di alimenti e bevande per un periodi di cinque giorni e comunque sino al completo ripristino dello stato dei luoghi; in caso di reiterazione della violazione specifica nell’arco dei 365 giorni successivi dalla contestazione o notificazione del precedente verbale di violazione, la sanzione accessoria della chiusura dell’esercizio commerciale o del pubblico esercizio commerciale o dell’esercizio di somministrazione di alimenti e bevande, è raddoppiata rispetto a quella precedentemente comminata; il provvedimento di temporanea sospensione del titolo dell’esercizio dell’attività e contestuale chiusura temporanea dell’esercizio stesso è esecutivo dal settimo giorno successivo a quello della sua notificazione”.