“Non è stata richiesta nessuna autorizzazione perché non ce n’era bisogno”. A parlare, con una voce rotta dall’emozione, è Barbara Manni, cognata di Zanardi, sorella della moglie Daniela del campione paraolimpico. Le sue parole ricalcano la linea che viene tenuta dagli organizzatori della staffetta “Obiettivo tricolore”, nel corso della quale si è verificato l’incidente nel quale è rimasto coinvolto nelle strade del territorio pientino l’ex campione di Formula1 Alex Zanardi.
Barbara Manni parla della staffetta Obiettivo tricolore e la definisce “una bellissima iniziativa ideata da Alex e da Daniela”. “Non era una gara – afferma – ma una semplice uscita in bicicletta di un gruppo di amici. Quando si esce così in bicicletta mica si vanno a chiedere permessi o autorizzazioni. Per questo motivo non sono stati richiesti in questa circostanza. Per dar vita ad una iniziativa come ‘Obiettivo tricolore’ non servivano permessi o autorizzazioni. Se poi attorno ad Alex, per la sua popolarità, si è creata in vari luoghi un’aggregazione spontanea di persone che hanno deciso di seguirlo quello è un altro discorso. Ma noi questo non potevamo prevederlo”.
Intanto a Radio Capital la Federazione ciclistica italiana ha spiegato la propria posizione, che è la stessa espressa dalla cognata di Zanardi: “Per la staffetta Obiettivo tricolore non serviva nessuna autorizzazione”.
(Foto di repertorio da Cyclemagazine: Barbara Manni è la quarta da destra, Alex Zanardi il primo a destra)