Il Ministro Enrico Giovannini, l’ex-premier Romano Prodi, l’ex-sottosegretario Sandro Gozi ma anche esperti autorevoli come il giornalista britannico Bill Emmott.
Sono solo alcuni dei partecipanti alla Terza conferenza sul futuro dell’Europa che Vision Think thank organizza alla Certosa di Pontignano in collaborazione con l’Università di Siena e grazie al prezioso contributo del Centro Europe Direct del nostro Ateneo.
“Gli ospiti che abbiamo scelto durante tutta la loro vita si sono dedicati ad affrontare il tema della politica internazionale sotto diversi punti di vista”, ha affermato il Rettore dell’Ateneo Francesco Frati a margine della conferenza stampa di presentazione dell’evento.
Quattro i focus su cui si svilupperà questa tre giorni, dal 26 al 28 maggio. I gruppi di lavoro affronteranno argomenti come l’autonomia digitale dell’Europa e i nuovi meccanismi per rendere le istituzioni comunitarie più vicine ai cittadini. Logicamente molto spazio sarà dedicato agli effetti che potrebbe portare il conflitto in Ucraina alle politiche comunitarie di difesa, allo sviluppo del green new deal e sull’energia.
“C’è l’esigenza di un confronto per venire fuori dalle crisi di tipo sanitario, economico, energetico e climatico. Ci sono tanti aspetti su cui riflettere per uscire con delle proposte”, parole queste dette da Simone Borghesi, docente dell’Ateneo e esperto di economia sostenibile, che spiegano qual è l’obbiettivo di una conferenza che aspira a diventare una vera e propria agorà dove si possa delineare il futuro comunitario.
Borghesi, insieme all’altro docente d’ateneo Luca Verzichelli, ha redatto i paper di intenti che faranno da base alla discussione che si terrà alla Certosa di Pontignano. Ad essere protagonisti saranno anche gli studenti delle lauree magistrali di Public and cultural diplomacy e Scienze internazionali e diplomatiche che avranno un ruolo attivo di panelist e potranno confrontarsi con grandi personalità del mondo della politica internazionale.
“Quello che sta succedendo in Ucraina non ha fatto che confermare l’importanza di un dialogo serio, accademico e orientato a trovare delle soluzioni concrete”, conclude Luca Verzichelli