L’impennata di casi covid in Cina? “Potrebbe causare qualche nuovo contagio anche qui ma l’infezione sarà al massimo respiratoria e senza sintomi gravi”.
Invita alla calma Emanuele Montomoli mentre commenta lo sviluppo della situazione epidemiologia in Oriente. Per ora, osserva il docente universitario, “bisogna tenere alta l’attenzione” ma “non dobbiamo preoccuparci perché non stiamo affrontando una nuova prima ondata. Adesso – ricorda Montomoli – la maggior parte della popolazione dei paesi industrializzati è coperta da vaccini o da precedenti infezioni per cui è immune”.
Le parole del Cso di VisMederi sono in linea con quanto affermato oggi dal Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie che ha escluso che l’aumento dei casi di covid in Cina possa influenzare la situazione epidemiologica nel nostro Continente, a causa dell’elevata immunità della popolazione europea e poiché non sono state prodotte nuove varianti.
E per Montomoli lo stesso ragionamento vale anche per l’influenza australiana che, spiega, “è una mutazione dell’influenza stagionale ed è normale che arrivino varianti differenti durante gli anni”.
Importante però resta il ruolo che può giocare Siena contro le malattie infettive. Lo ricorda anche Montomoli, in una riflessione che rispecchia anche il ruolo da candidato sindaco oltre che quello dello scienziato. “Questa città è all’avanguardia nel settore e può diventare cruciale qualora una variante di un virus diventasse aggressiva-afferma-. Da qui infatti, con il nuovo hub antipandemico, possono partire sia gli studi epidemiologici che le linee guida e le indicazioni nazionali per condurre una campagna vaccinale”.
MC