Allarme per la difficoltà di apprendimento, in provincia di Siena numeri preoccupanti. Campanella: “Ecco come diminuire la dispersione scolastica”

Il lavoro da fare è ancora molto: è il commento della dottoressa Valentina Campanella, direttrice del centro Dedalo di Siena, in merito agli ultimi dati Istat sulla capacità di individuare difficoltà di apprendimento nelle scuole. A livello nazionale, infatti, è stata registrata una capacità di individuare le difficoltà del 6,9% nelle scuole dell’infanzia, del 37,9% nella scuola primaria e di oltre il 26% nelle scuole secondarie di primo e secondo grado. Anche al livello regionale e provinciale, i dati registrati non sono poi tanto diversi.

“Nelle scuole dell’infanzia risulta più complicato capire le difficoltà – commenta Valentina Campanella -, anche perché i primi veri esercizi di lettura e scrittura si fanno alla scuola primaria. Negli asili, infatti, occorre porre l’attenzione sulle eventuali difficoltà di linguaggio che può mostrare un bambino, che potrebbe essere un segnale di un disturbo dell’apprendimento. Ci tengo a precisare che spesso una persona, con queste malattie, ci nasce e se le porta dietro per sempre; naturalmente, questo non significa che non si possa convivere con tali disturbi”.

Come confermato dalla dottoressa stessa, il lavoro da fare con i ragazzi deve partire dalle prime tappe della loro vita, per far sì che possano convivere tranquillamente con il problema nonostante le difficoltà.

“Mi rivolgo ai genitori, ai pediatri ed anche ai maestri e le maestre – spiega Campanella -. Ogni dettaglio può essere fondamentale, quindi l’attenzione va posta sullo sviluppo delle capacità attentive, sullo sviluppo motorio e linguistico. È fondamentale non sottovalutare il problema e agire per tempo. In questo modo, il percorso scolastico e di vita di un ragazzo che soffre di problemi di apprendimento, come ad esempio la dislessia, non risulterà faticoso e non creerà differenze”.

Pietro Federici