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Alta Velocità, Rosignoli: “Subito più fermate a Chiusi. Stazione Media Etruria? Progetto a lungo termine”

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“Per evitare che i maggiori collegamenti derivanti da una nuova stazione Alta velocità diventino un miraggio lontano nel tempo credo che il nostro territorio debba puntare prioritariamente a far sì che che le maggiori opportunità di mobilità si sviluppino già da ora intensificando le fermate dell’alta velocità di Chiusi e Arezzo e con il potenziamento della stazione di Perugia senza dimenticare l’ammodernamento della Siena-Chiusi. La stazione di Media Etruria per quanto figlia delle migliori intenzioni non risolverebbe adesso le esigenze del territorio che rappresento: io credo che i progetti di nuovi nodi ferroviari si possano sostituire con azioni concrete per il territorio realizzabili in breve tempo. Che saranno complementari nel caso in cui la nuova stazione Media Etruria sarà fatta, tra molti anni”. Interviene così il consigliere regionale del Partito democratico Elena Rosignoli in merito alla nuova localizzazione della stazione per l’alta velocità ferroviaria ipotizzata a Rigutino (nel comune di Arezzo).

“Su scelte importanti come quella di una nuova stazione Av – prosegue l’esponente del Pd –  vanno ascoltati tutti i territori e dopodiché fare una scelta ragionata e unitaria. Dobbiamo far uscire tanti comuni di quest’area da un gap infrastrutturale che li penalizza da anni e che anche per gli altri tipi di treni non accenna a migliorare. Basti pensare alla questione dei treni regionali e intercity sulla linea Direttissima”. “Oltre ad aumentare le frecce nelle fermate oggi possibili – conclude Rosignoli – occorre implementare le corse degli intercity che già oggi sono uno strumento utile per questo territorio. Occorrerebbe che tutti i soggetti della Provincia facessero un ragionamento unitario nell’interesse generale analizzando sui piatti della bilancia gli aspetti positivi per tutta l’area con una visione d’insieme”.

Sul tema è intervenuta anche Siena Ideale: “Ha ragione il professor Maggi il quale, autorevolissimo “predicatore” purtroppo nel deserto, ha affermato che a Siena non si è compresa l’importanza della stazione Alta Velocità Medioetruria. Da sempre nel dibattito politico, quando si parla di uno sviluppo possibile per la nostra città (e provincia) si evidenzia come la carenza di infrastrutture sia il problema principale da superare. Curiosamente è un dibattito che era presente anche negli anni “d’oro” quando il Monte dei Paschi attutiva tutte le carenze del nostro territorio. Oggi che la Banca si è rialzata ma senza più legami tradizionali con la nostra realtà e ha preso altre direzioni verso “stazioni” (Mediobanca) che auspichiamo raggiunga, il mostrarsi di nuove e inaspettate possibilità di uscire dal nostro atavico isolamento sembra non interessare Siena e la sua provincia. Anzi, escluse poche voci provenienti da alcune Associazioni di categoria e dall’Amministrazione comunale (ad onor del vero anche in maniera unitaria con una mozione specifica approvata all’unanimità) nessun’ altra voce soprattutto dalla politica, si è levata a difesa di chi vuole mettere in discussione una scelta già presa a livello di governo corroborata da un parere definitivo di una apposita commissione ministeriale, ma soprattutto con risorse  (10 milioni) già messe a disposizione della Regione Umbra per elaborare la prima fase progettuale. Nello specifico le risorse, ricadenti quasi totalmente sul Fondo nazionale per lo sviluppo e la coesione, interesseranno il primo stralcio della realizzazione della nuova stazione ferroviaria Alta Velocità Medioetruria prevista al confine tra Umbria e Toscana (Creti) località la più vicina alla nostra città rispetto ad altre ipotesi. Ma la Regione Toscana o, meglio, il quasi candidato per un secondo mandato alla Presidenza Giani, non è d’accordo perché ad Arezzo non va giù che si realizzi qualunque cosa che non passi vicino “alla loro casa” soprattutto se si avvicina a Siena. È un vizio presente da tempo già da quando Fanfani fece fare la famosa curva all’Autostrada del Sole che fece diventare Arezzo centrale nelle vie di comunicazione e Siena centrale nel suo splendido isolamento (ma a quel tempo c’era il Monte). Alla fine, tutte le poche prese di posizione dichiarate sui mass media sono tutte “interessate” a fini elettorali visto l’imminente rinnovo del Consiglio regionale toscano. E allora ci sono i due candidati Presidenti in pectore più autorevoli, Giani e Tomasi, che si affannano a sostenere, per edificare la stazione Medioetruria, l’ipotesi di Rigutino vicino ad Arezzo perché entrambi pensano di ottenere più voti rispetto a Siena solo perché ci sono un po’ di abitanti in più (anche se, dopo aver predisposto un protocollo contenente il tema stazione alta velocità, la Giunta Toscana sta rivedendo la propria posizione e presumibilmente, di conseguenza, anche la Regione Umbria si allineerà). Sul fronte senese invece, ci sono consiglieri regionali che danno per deceduta l’ipotesi Creti chiedendo Chi compensazioni (quali?) Chi di riesumare un’ipotesi mai stata in corsa come le Tre Berte vicino Chiusi. Ipotesi entrambi senza storia enunciate solo per racimolare qualche consenso a casa propria. Se la politica a Siena è questa non ci attendono anni sereni. Oggi più che mai abbiamo bisogno di fare scelte concrete e realizzabili nel minor tempo possibile, ce lo dicono i dati statistici che evidenziano ogni anno una situazione sempre più critica in città. Dobbiamo fare uno sforzo per accettare il “progetto possibile” anche se non ci piace molto o anche se non lo ha presentato chi avremmo voluto. Ciò vale anche per l’Aeroporto di Ampugnano. Di fronte a proposte chiare supportate da risorse come la realizzazione della Stazione Medioetruria a “Creti” è sicuramente controproducente non provare a realizzarle. Metterle in discussione senza avere una controproposta alternativa realizzabile vuol dire creare le condizioni per non fare niente e questo non ce lo possiamo permettere. Come facciamo da tempo anche in incontri con realtà sociali ed economiche locali, invitiamo, almeno su questioni importanti, ad avere più coraggio per superare atteggiamenti di parte che non servono a nessuno e per non permettere che venga deciso il nostro futuro da altre realtà perché siamo sicuri non sarebbe quello che noi vogliamo”.