Un passo avanti verso la chiarezza e la fiducia per chi fa impresa. E’ quello che Confesercenti ha proposto di fare al Consiglio Regionale Toscano, dove da ieri è partito l’iter di valutazione di una proposta di legge regionale che metta fine ad anni di caos normativo nel settore del commercio ambulante. La recente esclusione degli ambulanti dall’applicazione della Direttiva Bolkestein infatti ha segnato una svolta nello stallo in cui da anni si trovava questo settore, e contro il quale c’è stata forte opposizione. Ora che sono caduti i presupposti sui quali si basavano i criteri di concorrenza che rendevano la materia di esclusiva pertinenza statale, le Regioni tornano ad avere un ruolo centrale in materia. Ed è proprio alla Regione Toscana che Confesercenti, in particolare tramite il sindacato ambulanti Anva, chiede di avviare una esperienza pilota a livello nazionale.
“Abbiamo presentato al presidente della 2^ Commissione del Consiglio regionale la richiesta di reintrodurre il tacito rinnovo per le concessione degli ambulanti – spiega il Presidente di Confesercenti Siena, Leonardo Nannizzi – la nostra richiesta è stata accolta, e sarà presentata una proposta di legge all’avanguardia che conterrà la durata delle concessioni in 12 anni ed a ogni scadenza il tacito rinnovo. Se approvato, per il commercio su aree pubbliche rappresenterà un risultato storico, recuperando certezze e sicurezza: solo un atto di questo tipo può dare veramente una svolta e nuova linfa a oltre ventimila aziende che producono ricchezza ed occupazione per i nostri territori. Non si tratta, come qualcuno in questi anni ha strumentalmente paventato di una nuova occupazione sine-die di spazi pubblici, perché da sempre le Amministrazioni Comunali hanno avuto, ed hanno tutt’ora tutti gli strumenti per governare i propri territori relativamente all’uso del suolo pubblico”.
“Si tratta semplicemente di tornare a garantire la sopravvivenza di una parte di commercio – conclude Nannizzi – che da sempre garantisce una grande fonte di occupazione ed un servizio sociale determinante per i nostri territori e per le fasce più deboli e meno abbienti della popolazione. Siamo fiduciosi che ancora una volta la Toscana sia protagonista a livello nazionale nelle scelte che andrà a fare”.