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Anglo arabo corse replica all’Upg e scrive al Ministero: “Massima trasparenza sui cavalli che partecipano ai palii”

Il presidente dell’Unione proprietari galoppo Antonio Viani “cerca di creare proselitismo nei suoi associati delegittimando una categoria come quella degli operatori (allenatori, proprietari, fantini ed allevatori) dell’anglo arabo che esiste da sempre e vanta una nutrita presenza nel nostro comparto”.

Lo scrivono in una lettera indirizzata al Ministero della Cultura il presidente dell’Associazione Anglo arabo corse Simone Pacchierotti e quello dell’Associazione Allevatori proprietari cavallo anglo arabo Gianmario Carboni.

“Sulla contiguità con i palii, la cui tradizione storica è un motivo di orgoglio per i nostri territori, che a dire di chi critica, sarebbe oggetto di mancanza di trasparenza per il pubblico “che non è minimamente a conoscenza delle prestazioni extra pista di questi cavalli” – aggiungono-, già sono state intraprese iniziative per mettere a conoscenza il pubblico di eventuali partecipazioni a pali o altre corse non regolamentate attraverso la stampa ippica e ne saranno proposte ulteriori nel corso dei prossimi mesi”.

“Abbiamo dato mandato ai nostri legali per valutare se sussistono i presupposti per una azione legale a tutela – fanno sapere i due-. Siamo rimasti in silenzio sino ad ora ma oggi ci preme ripristinare la verità su alcune false narrazioni che leggiamo in merito al comparto dell’anglo arabo”.

“Primariamente il fatto che il montepremi nel corso degli anni sia aumentato a discapito delle corse per purosangue inglese – continuano –  Come noto nel ex Unire le corse per anglo arabi come quelle per  purosangue trovavano allocazione ad hoc (nel Sella), allocazione che era tutelata e valorizzata anche attraverso un percorso fatto di ippodromi che valorizzavano tali corse”.

“La decisione di inglobare il nostro montepremi con quello delle corse per purosangue inglese di chiudere alcuni ippodromi ad alta valenza per il comparto non l’abbiamo presa noi, anzi il nostro comparto l’ha subita con dolore ma sapendo mantenere la propria identità. Si critica lo spettacolo in pista delle nostre corse senza sapere che dietro alle corse dell’anglo arabo vi è un mondo fatto di tantissimi piccoli proprietari (in parte anche proprietari di cavalli purosangue inglese) che costituiscono fonte essenziale per la vitalità del mondo ippico. Non riusciamo a vedere la stessa vitalità, purtroppo, nel mondo dei proprietari dei purosangue inglese.

Altra leggenda è quella che vedrebbe minori scommesse sulle corse degli anglo arabi, vi preghiamo di andare a vedere dati e statistiche (considerato anche il numero elevato dei partenti per corsa): è successo più di una volta che all’interno di una giornata di corse la corsa riservata ai cavalli anglo arabi sia stata la più giocata della riunione”.

marco crimi

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