Riceviamo e pubblichiamo con piacere il ricordo di Annina in versione “costoniana”, scritto dal collega Roberto Rosa.
Ormai da tempo non partecipava più agli eventi cestistici del Costone, gli anni e le distanze iniziavano a pesare, ma nel suo cuore il Costone ha sempre avuto un alloggio al primo piano. Stiamo parlando di Anna della Neve, che tutti ricorderanno come ‘Annina’, così come amava essere chiamata. La sua presenza alle partite del Costone non era mai banale: sciarpa gialloverde al collo e fischietto in bocca, pronto ad azionario al termine di ogni partita vincente. Poi la sua invasione di campo, festosa, gioiosa, con tanto di abbraccio al giocatore costoniano che meglio si era messo in luce durante la gara. E stato così per anni. Anche se la trovavi per strada, Annina voleva parlare del Costone: ti chiamava a vista, 100 metri prima, e non era possibile smarcarsi.  Ma era un piacere. Annina amava, oltre il basket, anche il calcio, ma non quello trasmesso in TV  bensì quello giocato, da lei soprattutto. Nei pomeriggi liberi era la prima a varcare il portone del Ricreatorio,  a metà dell’antica Piaggia, che lei percorreva sempre di corsa, per essere lì pronta ad entrare non appena il DonVi apriva i battenti. Un saluto goliardico al prete col basco, poi eccola schizzare su di sopra, nel campetto di calcio, per disputare partitelle infinite con una miriade di ragazzini che l’accettavano per allegria, ma anche perché con il pallone ci sapeva veramente fare. Tenuta pittoresca la sua, fatta rigorosamente da gonna, maglioncino a collo alto, calze arrotolate fino alla caviglia, scarpette da ginnastica, o in  mancanza di queste, mocassini da passeggio. Non c’era versi, non la fermava nessuno: botte e calci da orbi, capitomboli in terra, ma scattava subito in piedi come una molla. Se ne è andata in silenzio, ma al suo funerale centinaia di persone, la maggior parte contradaioli del suo ‘Montoncino’, come lei amava chiamarlo, le hanno tributato un’immensa dimostrazione di affetto. Adesso ti pensiamo altrove, lassù,  col tuo fischietto, a tenere allegro tutto il comparto celeste. Un abbraccio Annina, forte come la tua tempra, ci mancherai.
RR