Ha fatto ritorno a casa, a San Gimignano, un prezioso e antico manoscritto di fine 1400 che era stato trafugato, tra il 1937 e 1952, e che componeva un trittico con altri due volumi della stessa epoca.
La meravigliosa opera è stata redatta da Pietro Villani tra il 1474 e il 1476 sulla base di un testo di Paolo di Pergola e del “Tractatus proprtionum” di Alberto da Sassonia e proviene dall’antico ospedale cittadino del Santa Fina. Le indagini finalizzate al suo recupero sono state coordinate dal sostituto procuratore del Tribunale di Siena Siro De Flammineis e portate avanti dai carabinieri del nucleo di tutela del patrimonio culturale e del comando provinciale di Siena.
A far partire la vicenda è stata la chiamata di una dipendente di Sotheby’s: la donna esperta d’arte, nel 2018, aveva contattato il comune di San Gimignano per chiedere se due dei tre manoscritti del trittico fossero negli archivi del Municipio. Il terzo volume era infatti in possesso della famosa casa d’aste ed era stato dato in conto vendita da un collezionista statunitense. Da qui è nato il sospetto sull’illecita provenienza del bene, sospetto che è stato comunicato agli uomini dell’Arma della Tutela del patrimonio di Firenze. Le loro attività hanno confermato la mancanza effettiva dell’opera, dallo straordinario valore artistico, dall’archivio della biblioteca comunale di San Gimignano. Quindi i militari si sono messi in contatto con il collezionista, attraverso la casa d’aste e i canali diplomatici appositi attivati dal comando della tutela del patrimonio, e l’uomo ha restituito il magnifico manoscritto.
“Tengo a sottolineare come un’opera d’arte abbia valore in quanto ricondotta al suo luogo d’appartenenza perché ne costituisce la storia”, ha detto il procuratore della Repubblica di Siena Nicola Marini. Gioia e gratitudine sono i sentimenti espressi dal sindaco Andrea Marrucci contento perché “un pezzo dell’identità di San Gimignano è tornato a casa”.
Soddisfazione è stata espressa anche dal tenente colonnello Giuseppe Marsceglia, comandante dei carabinieri del gruppo Tutela del patrimonio culturale di Monza: “Abbiamo celebrato la più felice conclusione possibile delle nostre indagini con il recupero dell’opera e la restituzione alla pubblica fruizione”.
Katiuscia Vaselli