Erano in tre, giovanissimi (uno ancora minorenne), albanesi, incensurati e non hanno esitato a strappare dal collo le catenine, l’orologio dal polso – ricordo dei 50 anni di matrimonio – e a schiacciare la testa dei due anziani contro il cuscino, con il rischio di soffocarli. Un colpo vile e violento al quale “lo Stato ha risposto in modo immediato e repentino” ha detto il procuratore Salvatore Vitello durante la conferenza stampa nella quale sono stati illustrati i dettagli dell’operazione condotta dai carabinieri – Compagnia di Poggibonsi, attraverso la Stazione di Monteriggioni e Nucleo Operativo e Radiomobile – dal comandante provinciale colonnello Stefano Di Pace e dal comandante della Compagnia di Poggibonsi maggiore Sergio Turini.
“Dopo ventiquattr’ore i tre erano già stati arrestati, segno di una presenza forte delle istituzioni a Siena e in provincia – ha aggiunto il procuratore – . La rapina è stata brutale, vile, spietata e infida: per la violenza ma soprattutto perché i tre hanno tradito la fiducia e la bontà che nei loro confronti era stata usata. Al termine delle indagini, infatti, è risultato che i tre conoscessero bene l’abitazione, ci sono stati almeno quatto volte perché, ospitati con umanità dal parroco di Castellina Scalo don Doriano, venivano mandati a dare una mano alle persone della parrocchia che avevano bisogno di un piccolo sostegno, nel caso dei coniugi Bonelli per compagnia e piccoli lavoretti dal momento che i due anziani, soli, non si muovono molto bene anche se autosufficienti. Ecco perché avevano il volto travisato, perché sarebbero stati riconosciuti. Nelle indagini, oltre al grande aiuto offerto dai circuiti di videosorveglianza del Comune, è stata la capacità investigativa degli uomini dell’Arma”.
Alle 1.30 di lunedì scorso, mentre gli anziani coniugi Bonelli si trovavano tranquillamente a letto nella loro abitazione di Monteriggioni, i tre hanno forzato una porta finestra posta sul retro, sono riusciti a introdursi all’interno della casa dei coniugi Bonelli, immobilizzando i due malcapitati nel sonno.
Una volta all’interno, i rapinatori si dividevano i compiti, due pensavano ad immobilizzare sul letto gli anziani coniugi, 83 anni lui e 81 lei, un terzo iniziava a cercare danaro e altri oggetti preziosi nei cassetti.
La disperata e inattesa reazione dei coniugi, con grida d’aiuto e gesti disperati per liberarsi dalla presa dei rapinatori, ha probabilmente colto di sorpresa i malviventi i quali, dopo una rapida ricerca nei cassetti della camera da letto, prendevano le chiavi dell’auto dei pensionati lasciate sopra un mobile e si dileguavano con la stessa, rubata dal garage e ben sapendo dove si trovava in mezzo a una serie di garages tutti uguali. Questo, non prima di aver letteralmente strappato una catenina in oro dal collo dell’uomo e avergli sfilato con forza l’orologio, ferendolo.
Successivamente, dopo che i rapinatori si erano allontanati, i coniugi venivano raggiunti da una vicina di casa richiamata dalle grida d’aiuto dei due, la donna prestava loro i primi soccorsi e richiedeva l’intervento dei Carabinieri.
Le indagini condotte dalla Compagnia Carabinieri di Poggibonsi, attraverso la Stazione di Monteriggioni e Nucleo Operativo e Radiomobile scattavano immediatamente, venivano effettuati i rilievi tecnici per il repertamento di eventuali tracce e impronte, nonché ascoltate le immediate testimonianze delle vittime, necessarie per ricostruire l’accaduto.
Da un primo sopralluogo, emergeva che i rapinatori in fuga avevano lasciato un rotolo di nastro adesivo trasparente, con il quale avrebbero in caso di necessità legato i polsi degli anziani e avevano tagliato il filo del telefono al fine di isolare i malcapitati.
Le indagini condotte senza soluzione di continuità permettevano di acquisire elementi utili e nell’arco di alcune ore si concentravano nei confronti di tre uomini ospiti da tempo della casa parrocchiale di Monteriggioni gestita da don Doriano.
I tre sospettati – che poi avrebbero detto di voler tornare in albania – venivano fermati intorno alle 21 nel momento in cui facevano rientro da Firenze a bordo dell’autobus di linea e accompagnati all’interno della casa parrocchiale dove vivono e dove veniva effettuata una immediata perquisizione dei locali in loro uso.
Nel corso dell’operazione veniva rinvenuto e sequestrato l’abbigliamento usato dagli stessi nel corso della rapina. Successivamente uno degli stranieri ammetteva le proprie responsabilità, seguito a breve distanza dagli altri due.
I successivi accertamenti effettuati, sotto la direzione e il coordinamento del pm Nicola Marini, consentivano di recuperare l’intera refurtiva sottratta alle vittime, con chiara dimostrazione delle responsabilità delle persone individuate.
I tre venivano sottoposti a fermo di indiziato di delitto, convalidato dal Tribunale di Siena e dal Tribunale per i minori di Firenze, che disponevano entrambi la custodia cautelare in carcere per rapina pluriaggravata e lesioni.
Katiuscia Vaselli
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