Promuovere e valorizzare il dialogo e il confronto per la conoscenza e la scelta dei migliori istituti contrattuali di tutela sociale, soprattutto negli appalti pubblici di servizi ad alto impatto lavorativo. Questo lo scopo principale del “Protocollo d’intesa per la qualità del lavoro e per la valorizzazione della buona impresa negli appalti di lavori, forniture e servizi” sottoscritto da Azienda ospedaliero universitaria senese, rappresentata dal direttore generale Antonio Barretta, Ente di supporto tecnico amministrativo regionale (Estar), rappresentato dal direttore generale Monica Piovi, e le organizzazioni sindacali confederali territoriali Cgil, Cisl e Uil, rispettivamente rappresentate da Fabio Seggiani, Riccardo Pucci e Francesco Manfrevola, alla presenza dell’assessore regionale al Diritto alla salute, Simone Bezzini.
“L’attenzione della Regione sul rispetto dei diritti dei lavoratori è massima – afferma Simone Bezzini, assessore regionale al diritto della Salute -. In particolare, in sanità, tutelare donne e uomini che lavorano nell’indotto significa tutelare anche la qualità dei servizi offerti al cittadino. Nel settore degli appalti pubblici devono essere tutelati i lavoratori impiegati nell’esecuzione dei contratti, sia in termini di sicurezza che a livello retributivo. L’accordo di oggi tra tutti i soggetti istituzionali che hanno un ruolo fondamentale, ciascuno per la propria parte, nella tutela di lavoro e sicurezza, è un passo importante che potenzia le misure previste dal legislatore”.
“C’è grande soddisfazione – affermano congiuntamente Cgil, Cisl e Uil – per un accordo che tutela le lavoratrici ed i lavoratori di un settore, quello dei lavori e dei servizi dati in appalto, spesso oggetto di corse al ribasso sulla qualità del lavoro, risparmiando perfino su formazione e sicurezza, tramite l’applicazione di contratti di lavoro ‘pirata’, firmati da organizzazioni sindacali assolutamente non rappresentative. La sensibilità dimostrata dalla direzione dell’Aou Senese alla nostra proposta è altamente significativa, perché coglie l’aspetto della tutela ma anche della qualità del risultato che essa genera, sia per gli operatori che per gli utenti. Ci auguriamo che questo accordo sia un primo ma significativo e lungimirante esempio per altre stazioni appaltanti pubbliche e private”.
“Il rafforzamento delle relazioni sindacali è uno strumento fondamentale per la tutela dei diritti dei lavoratori ma anche per la qualità dei lavori e dei servizi appaltati – commenta il direttore generale dell’Aou Senese, il professor Antonio Barretta -. Questo protocollo d’intesa rafforza i principi di legalità, economicità e qualità nell’ambito degli appalti di lavori e servizi e consente di promuovere le buone pratiche nell’ambito degli affidamenti pubblici”.
Per la realizzazione di tali scopi, Aou Senese, Estar e le organizzazioni sindacali si impegnano a istituire un tavolo tecnico di confronto e monitoraggio che sarà convocato a cadenza semestrale per analizzare temi quali: regolarità contributiva, avvicendamenti nella gestione degli appalti, informazione e gestione di eventuali criticità, sicurezza degli ambienti di lavoro, fruizione dei diritti dei lavoratori, valutazione periodica sull’impatto lavorativo ambientale e di sicurezza.
“Dal 2015, ovvero dalla sua costituzione, Estar coordina il sistema di intese tra le controparti dei contratti per sostanziare la clausola di salvaguardia occupazionale – ribadisce Monica Piovi, direttore generale di Estar -. In particolare negli affidamenti dei servizi ad alta intensità di manodopera, Estar persegue la tutela dell’occupazione, dei diritti dei lavoratori e delle categorie svantaggiate, coordinando ai sensi della legge un tavolo tecnico integrato. Questo protocollo è fondamentale, poiché sottolinea un’unità di intenti tra il nostro Ente e l’Aou Senese nel concretizzare questo obiettivo. Il confronto continuo di Estar con l’Azienda e i sindacati sarà fondamentale nella fase esecutiva del contratto dove le clausole sociali devono essere concretamente osservate. Insieme verificheremo che il fornitore rispetti le clausole sociali indicate nel contratto”.