Una dipendente all’ASL di Pian D’Ovile che derubava gli utenti è stata scoperta grazie all’apparizione misteriosa di una Santa.
Qualcuno ricorderà la vicenda della dipendente dell’ASL di Pian D’Ovile che con abili mosse era solita borseggiare anziani utenti della struttura. La pubblicità che è stata data alla vicenda va fornendo i primi risultati, in quanto alcune persone si sono presentate dai carabinieri della Stazione di Siena – Viale Bracci per portare la propria esperienza sul tema. Certo, avendoci rimesso solo piccole cifre normalmente nessuno si va ad impelagare in denunce e querele, con la prospettiva di perdite di tempo in future testimonianze. Alle volte però vi è chi emerge per senso civico e non considera vantaggi o svantaggi personali, privilegiando quel senso del dovere che impone la necessità di contribuire affinché fatti così gravi non debbano reiterarsi.
È il caso di quei ragazzi che hanno inseguito gli scippatori dell’ottantenne a Porta Pispini che ben sapevano che, chiamando i carabinieri per la cattura dei due rapinatori, avrebbero avuto in prospettiva la seccatura di essere chiamati a testimoniare in qualche processo. Così si presentava in caserma un signore senese che riferiva di essere stato adescato anch’egli dalla signora denunciata che, in quella particolare circostanza, dopo aver richiesto un documento d’identità, nel momento in cui la vittima di turno teneva il portafoglio sulla scrivania, non faceva cadere per terra delle penne ma un pacchetto di graffette che si disperdevano in ogni dove. L’uomo si affaccendava a raccoglierle per istintivo senso di cortesia e, quando si riaffacciava sulla scrivania, poteva osservare che il santino che era solito tenere nel portafoglio faceva capolino fra denaro e documenti.
A tutta prima pensava ad un miracolo, la Santa si era affacciata forse per salutarlo, per donargli un beneagurante saluto. Poi, riflettendo un attimo, valutava l’improbabilità di tale ipotesi, quale motivo doveva avere la Santa per manifestarsi così? Verificando il contenuto del portafogli si rendeva conto che mancavano cinquanta euro. La Santa era uscita in parte mentre la banconota era uscita del tutto. Forse la Santa si era affacciata solo per dirgli: “guarda che ti hanno derubato!”. Oppure semplicemente nel sottrargli la banconota, la funzionaria pubblica, per l’esigenza di agire con rapidità aveva estratto anche il santino, abbracciato alla banconota per forza elettrostatica.
A quel punto l’uomo comprendeva e puntava il dito sulla donna che non faceva una grinza. Alle documentate accuse dell’uomo lei negava recisamente. Stava a lui dimostrare una cosa del genere, il santino probabilmente lo aveva estratto egli stesso nel ricercare un documento e sull’assenza di cinquanta euro forse si era sbagliato o si ricordava male. L’uomo era sicuro del fatto suo ma era anche consapevole della condizione per cui non avrebbe mai potuto dimostrare la propria tesi. Con le pive nel sacco si sollevava dalla sedia e, borbottando fra se, se ne andava. Ora, avendo letto delle imprese documentate della donna, ha deciso di collaborare, ha presentato una denuncia e l’ha sottoscritta. Alla luce degli ultimi avvenimenti quell’episodio merita di essere raccontato e da buon cittadino non si è tirato indietro. Così ora i magistrati che dovranno giudicare l’intera vicenda potranno disporre di maggiori elementi di valutazione.