Siena

Approvato il bilancio unico di previsione 2020 dell’Università di Siena

Il consiglio di amministrazione dell’Università di Siena ha approvato questa mattina il bilancio unico di previsione che per il 2020 prevede il pareggio economico, con un totale di proventi di 172.318.760 euro.
“Pensare al futuro e programmarlo è una attività imprescindibile specialmente in fase di predisposizione del bilancio di previsione”, afferma il rettore Francesco Frati.  “La programmazione è l’esercizio attraverso cui si disegnano le strategie e si perseguono immaginando un futuro dinamico”.
“Purtroppo – ha proseguito il rettore – persiste un rilevante livello di incertezza rispetto alla consistenza del  fondo di finanziamento ordinario, principale fonte di finanziamento, come è naturale in un sistema universitario pubblico, degli atenei italiani. La perdurante assenza, che pare confermata anche nella Finanziaria in via di approvazione, di quelle risorse aggiuntive chieste insistentemente dalla Crui per sostenere bilanci nei quali la crescita naturale dei salari riduce il margine destinato al turnover, fino a rischiare di intaccare le spese fisse per loro natura incomprimibili impone l’applicazione di grande prudenza. Nel nostro bilancio di previsione 2020 il Ffo (per la parte corrispondente a quota base, quota premiale, quota perequativa e no tax area) è previsto in riduzione di circa 1,5%, fino al valore di 95,7 milioni di euro. Con l’aggiunta delle risorse a destinazione vincolata, nel suo complesso il Ffo previsto si attesta su circa 101,9 milioni”.
“L’incremento delle risorse vincolate, essenzialmente derivanti dai piani straordinari di assunzione di docenti, a scapito della quota non vincolata, costituisce un elemento di forte impatto gestionale dato dal continuo restringimento della quota di Ffo libera e destinabile al finanziamento delle attività correnti dell’amministrazione”.
Una parte importante delle risorse nel budget dell’ateneo è destinata alle spese per il personale docente e tecnico e amministrativo, che rappresentano circa i due terzi del totale delle spese correnti. Il costo del personale, in particolare quello relativo a docenti e ricercatori, è nel corso degli ultimi esercizi costantemente aumentato, pur senza recuperare il livelli assunzionali precedenti. “Tale costo – ha spiegato il rettore – non può e non deve essere visto come un elemento negativo. L’incremento è dovuto soprattutto all’assunzione di nuovi ricercatori: l’ateneo si è impegnato a sostituire, nella misura massima possibile, la fuoriuscita di personale accademico, inserendo soprattutto giovani docenti al fine di mantenere i livelli di ricerca e didattica che da sempre hanno contraddistinto positivamente la nostra istituzione”.
Si è ridotta la spesa per il personale tecnico e amministrativo che per il 2020 calerà di circa 700mila euro. “A tal riguardo – ha precisato il rettore – è però da evidenziare lo sforzo dell’amministrazione nel fornire l’ateneo di figure dirigenziali che possano in modo sempre più efficace ed efficiente gestire la macchina amministrativa”.
Oltre alla spesa del personale, altri due ingenti costi indicati nel documento di programmazione sono gli affitti e gli interessi passivi sui mutui. I primi, come negli esercizi precedenti, si attestano a circa 4,3 milioni di euro, mentre i secondi si riducono di circa 200 mila euro. La diminuzione proseguirà nel corso dei futuri esercizi fino all’estinzione dei mutui prevista per il 2027.
“Muovendo l’attenzione verso le opportunità che il nostro ateneo deve necessariamente cogliere – ha sottolineato Frati – queste ritengo debbano essere essenzialmente due: l’aumento delle immatricolazioni e la valorizzazione delle conoscenze prodotte dalla nostra attività di ricerca. Con riferimento alle immatricolazioni, negli ultimi anni l’ateneo ha gradualmente incrementato il numero dei nuovi studenti, sia delle lauree triennali che magistrali, e i dati ancora preliminari per l’anno accademico 2019-20 lasciano presumere che il trend continui a confermarsi in ascesa”.
“L’attrattività nei confronti degli studenti – ha aggiunto il rettore – rappresenta una priorità dell’ateneo. A tal fine voglio sottolineare che l’amministrazione, nonostante il periodo di restrizione delle risorse libere, ha deciso con ferma convinzione di continuare a investire a favore dei propri studenti. Infatti, i costi per il sostegno agli studenti hanno, in termini previsionali, subito un incremento rispetto al 2019, attestandosi complessivamente a circa 27,5 milioni”.
Il rettore ha anche ricordato, riferendosi alla ricerca, l’ottimo risultato ottenuto dall’ateneo nell’ambito della competizione per i dipartimenti di eccellenza. “Tale risultato – ha proseguito il rettore – è importante non solo per le risorse finanziarie ed economiche che sono arrivate e arriveranno nel corso dei futuri esercizi al nostro ateneo (oltre 5 milioni di euro ogni anno nel periodo 2018-2022), ma soprattutto per la conferma della qualità della ricerca che siamo in grado di produrre. Qualità che dovremmo sempre più imparare a comunicare e trasferire all’esterno sia per continuare ad attrarre finanziamenti da partner privati e pubblici, sia per affermarci sempre di più come motore dello sviluppo economico, sociale e culturale”.
Il rettore ha concluso la sua relazione sul bilancio ricordando un importante risultato ottenuto con il supporto della Regione Toscana. “Nello scorso mese di luglio la Regione, che voglio sentitamente ringraziare, ha messo a disposizione dell’Azienda ospedaliera universitaria senese delle risorse finanziarie affinché questa possa acquistare dal nostro ateneo gli spazi universitari ancora presenti all’interno dello stabile ospedaliero. Risorse finanziarie che la nostra amministrazione si è impegnata a destinare per la costruzione del nuovo polo didattico”.
Il rettore ha infine ringraziato l’intera comunità universitaria “per la laboriosità, la curiosità e lo spirito di iniziativa con cui costantemente vengono affrontate le contingenze quotidiane. E’ il momento di compiere un ulteriore passo avanti per innovare la nostra offerta formativa e rispondere meglio alle esigenze educative e culturali dei giovani”.

Gennaro Groppa

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