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Archivio di Stato, ricollocato il testamento di Boccaccio a 650 anni dalla morte. Cardinali: “Un pezzo prezioso della storia italiana”

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Una corona della lingua italiana torna a brillare dove gli spetta all’interno dell’Archivio di Stato di Siena: è il testamento di Giovanni Boccaccio, che per le celebrazioni dei 650 anni dalla sua morte viene ricollocato nella sua sala storica. Lo scritto esposto, che fa parte della ricca collezione del Conte Scipione Bichi Borghesi è un facsimile, ma per l’occasione è stata allestita anche la teca originale restaurata.

“Si tratta di un documento fondamentale dal punto di vista storico – commenta la direttrice dell’Archivio di Stato, Cinzia Cardinali -, in primo luogo per l’importanza che ha avuto Boccaccio per il nostro Paese, ma anche per la storia che c’è dietro al testamento. Il documento, infatti, è entrato a far parte della collezione di Scipione Bichi Borghesi nell’800 ed il conte stesso commissionò la costruzione della teca, che ancora oggi conserva il prezioso manoscritto”.

Boccaccio, ritenuto tra i padri della lingua italiana, nacque a Certaldo ma ha instaurato anche un importante rapporto con la città di Siena e l’Archivio di Stato, infatti, questa sera ospita anche lo spettacolo teatrale dal titolo “Boccaccio a canovaccio”, messa in scena dalla Compagnia dell’Òvo Barlaccio, per la regia di Chiara Savoi.

“Boccaccio è considerato il primo biografo di Dante – spiega Cardinali – e la lingua senese ha contribuito in maniera importante alla formazione della lingua italiana. Per questo era doveroso celebrare questo personaggio immortale ed è anche un modo per chiudere l’anno in bellezza”.