Dal censimento dell’agosto 1938, propedeutico all’identificazione della popolazione ebraica, alla promulgazione dei “Provvedimenti per la difesa della razza italiana” emanati il 17 novembre dello stesso anno dal governo fascista, attraverso le conseguenze che l’applicazione della legislazione razzista ebbe su una parte della popolazione che abitava nella città di Siena. Si muove entro questi confini la mostra documentaria Voci di carta. Le leggi razziali attraverso i documenti della città di Siena curata da Cinzia Cardinali, Anna Di Castro e Ilaria Marcelli, che sarà inaugurata venerdì 26 ottobre alle 12.30 negli spazi dell’Archivio di Stato.
L’allestimento si inserisce nel progetto L’Italia a 80 anni dalle leggi antiebraiche e a 70 dalla Costituzione e propone, accanto alle due giornate di studio organizzate dall’Università degli Studi di Siena, uno sguardo sulle vicende di quegli anni, attraverso le carte conservate dall’Archivio di Stato di Siena e da altri archivi della città. La legislazione che fra il 1938 e il 1945 limitò la capacità giuridica degli ebrei italiani, rendendoli di fatto cittadini di rango inferiore, è raccontata soprattutto attraverso il linguaggio delle carte ufficiali, circolari e disposizioni ‘riservate’, ma anche fotografie, fascicoli personali e registri scolastici. Una documentazione che tende a comprimere e trasformare tante tragedie umane in semplici questioni amministrative. Ma uno degli scopi della mostra è quello di leggere e comprendere il vero significato dei documenti, al di là della apparente “ordinarietà” dello stile e del linguaggio, per ricostruire le vicende storiche reali, di uno dei periodi più drammatici della nostra storia nazionale.
Il progetto è realizzato dall’Università degli Studi di Siena in collaborazione con l’Archivio di Stato di Siena e CoopCulture all’interno del programma Memoria della Regione Toscana, con il patrocinio del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – Direzione Generale Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana, della Comunità Ebraica di Firenze e Siena e della Fondazione Centro Documentazione Ebraica Contemporanea CDEC – Onlus.
La mostra resterà aperta fino al 31 gennaio 2019 negli spazi dell’Archivio di Stato, Via Banchi di sotto 52. Visite libere dal lunedì al sabato alle 9.30, alle 10.30 e alle 11.30; visite guidate per scuole e gruppi dal lunedì al sabato dalle 9.30 alle 12.30, in collaborazione con CoopCulture.