Le piante di canapa avevano raggiunto altezze comprese tra i 100 ed i 180 cm.
I carabinieri di Poggibonsi hanno arrestato ieri un uomo di 46 anni che stava coltivando una piccola piantagione di canapa sativa nella periferia di Colle val d’Elsa. Gli uomini dal capitano Ferella nelle scorse settimane avevano individuato, nell’ambito delle attività finalizzate al contrasto del fenomeno della produzione di sostanza stupefacente, una piantagione di modeste dimensioni nella zona di Mensanello.
Le piante di canapa sativa erano state nascoste all’interno di una piccola macchia boschiva presente in zona ed erano regolarmente annaffiate mediante il ricorso a fusti di acqua lasciati in loco e regolarmente riempiti.
Gli appostamenti eseguiti dai militari della stazione di Colle di Val d’Elsa sono durati per tutto il mese di agosto, riuscendo a determinare come S.A. classe 1970, campano ma da lungo tempo residente nella val d’Elsa, si recasse regolarmente una o due volte a settimana – il mattino presto prima dell’alba o subito dopo il tramonto, a bordo del proprio veicolo attrezzato all’occorrenza con decine di taniche di acqua – a curare le piantine che, grazie a fertilizzanti ed alle cure dell’uomo, avevano raggiunto altezze comprese tra i 100 ed i 180 cm.
Gli uomini dell’Arma quindi, nella serata di ieri, 9 settembre, si sono appostati all’interno del bosco attorno alla piantagione ed hanno aspettato che l’uomo si recasse a curare il proprio “orticello”, sorprendendolo proprio mentre era impegnato ad irrorare le rigogliose piante con un mix di acqua arricchita con fertilizzante specifico.
Immediatamente tratto in arresto, l’uomo è stato quindi condotto presso il proprio domicilio dove è stata eseguita una perquisizione che ha consentito ai militari della Benemerita di recuperare, occultati all’interno di un barattolo nascosto in uno stipite all’interno della rimessa di attrezzi dell’uomo, circa 300 semi di canapa sativa.
Nell’ambito della citata perquisizione i militari dell’Arma hanno recuperato anche numerose confezioni di fertilizzanti di diverso tipo della stessa tipologia di quelle rinvenute – vuote – nella piantagione clandestina.
Dopo le formalità di rito l’uomo, operaio, sposato e con precedenti di polizia, è stato sottoposto al regime di detenzione domiciliare in attesa del giudizio direttissimo previsto per la mattinata odierna al tribunale di Siena.