L’Associazione per lo sviluppo economico d’Amiata lancia un appello, attraverso un comunicato, alle amministrazioni per il miglioramento delle connessioni. Asea inizia con le parole del presidente di Confindustria di Catania: “In questa delicata fase di ripartenza gli investimenti in tecnologie digitali assumono una rilevanza strategica perché potranno fare da volano alla ripresa economica. Il periodo di lockdown che abbiamo vissuto ha fatto emergere drammaticamente la differenza di competitività tra varie aree del Paese basata proprio sul diverso livello di infrastrutturazione digitale. Oggi più che mai l’eliminazione del digital divide deve essere un obiettivo irrinunciabile per spingere le imprese verso processi di innovazione continua, vitali per guardare al futuro”. Queste stesse parole sono sposate completamente da Asea.
“Fuori da ogni polemica -continua il comunicato di Asea- non vogliamo sapere cosa è stato fatto, vogliamo sapere cosa sarà adesso. Da imprenditori chiediamo che ci sia un’accelerazione e una garanzia sull’avere, il più presto possibile, condizioni di connessione accettabili”.
La richiesta è chiara di Asea è chiara, lavorare sulle connessioni, da quella internet a quella stradale, dal momento che: “vogliamo lavorare, vogliamo competere con il mondo, perché abbiamo le intelligenze e le capacità per farlo, ma dobbiamo dotarci di strumenti infrastrutturali. Gli imprenditori dell’Amiata, fanno appello alla lungimiranza delle Istituzioni, perché prendano coscienza di questa necessità irrimandabile”.
Asea conclude poi chiedendo alle amministrazioni di interrogarsi sullo spettacolo “al quale abbiamo assistito pochi fine settimana fa nelle strade della parte alta della montagna, una quantità indefinita di persone e vetture che si sono
accalcate in una manciata di chilometri. In questo senso ci sentiamo in dovere di avanzare una proposta, uno spunto di riflessione: non sarebbe forse più sensato pensare a dei parcheggi nei paesi che fanno anello all’Amiata e organizzare un servizio di navette? Avremmo modo così di cominciare a riflettere su un nuovo rapporto tra la parte alta e quella bassa della montagna, che sono secondo noi complementari e non alternative. Come sempre, facciamo appello al buon senso, all’unità e alla velocità dell’azione. Non c’è più tempo per procrastinare e parlarsi addosso”.