La ex scuola d’infanzia “Sacro cuore” di Taverne d’Arbia non sarà disponibile, entro settembre, ad ospitare i servizi dell’ “Isola che non c’è”.
Questo è quanto hanno comunicato dalla cooperativa “Comunità persona e infanzia” in una mail indirizzata all’assessore all’infanzia Lorenzo Lorè. Per l’asilo, che rischia di chiudere quest’estate, non è stata dunque trovata ancora una nuova sistemazione.
Molteplici gli aspetti che hanno portato a questa valutazione: i locali sono momentaneamente affidati a terzi e vengono usati la domenica dalla parrocchia per svolgerci il catechismo; molte delle aree della struttura, tra cui i bagni e l’ingresso, dovrebbero essere messe in regola secondo quanto prevede il regolamento regionale per i servizi all’infanzia. Ed inoltre gli impianti di riscaldamento non sono a norma e le loro intubazioni, in rame, rischiano di essere pericolose per i bambini.
Servirebbe dunque un ampio lavoro di risistemazione. Ma i tempi stringono e non sono sufficienti per portare a compimento l’intervento.
Come dicevamo sia l’asilo nido, che la scuola “Capitan Uncino” (che si trovano ora in viale Europa, ndr.) rischiano la chiusura entro il mese di luglio.
Il bandolo della matassa è economico. “Comunità persona e infanzia” tempo fa aveva rilevato le due strutture e l’intero pacchetto, che non comprendeva solo la didattica ma anche il leasing aperto dalla precedente gestione.
Le rate sarebbero diventate però onerose e la cooperativa non sarebbe più in grado di pagarle. Da tempo il dossier è al tavolo di Lorè che, nelle scorse settimane, aveva incontrato più volte sia i membri della cooperativa che i genitori per trovare una soluzione.