Asl, sostenibilità e innovazione linee guida del futuro. La Sud est pensa a una piattaforma unica per la telemedicina

Sostenibilità, innovazione e rigenerazione del sistema. Sono le tre linee guida che Antonio D’Urso ha dettato per l’Asl sud est durante la direzione allargata dell’Asl Toscana sud est.

Per farlo D’Urso ha indicato tre progetti da portare avanti in futuro: l’efficientamento energetico, il bilancio di sostenibilità e lo sviluppo della transizione digitale. Nelle idee della sud est c’è pure quella di realizzare una piattaforma unica per la telemedicina. Ed inoltre, per recuperare risorse da investire per i servizi ai cittadini, l’azienda intende aumentare il car sharing e ottimizzare gli spostamenti del personale, da ottenere grazie anche a strumenti digitali come le videoconferenze.

“Come in ogni buona famiglia, dobbiamo governare situazioni complesse che richiedono investimenti di risorse ma anche attenzione nei confronti delle stesse – sottolinea il direttore Antonio D’Urso -. Tutto quello che faremo, e vista la vastità del nostro territorio non sarà semplice, sarà compiuto per portare l’Asl sempre più vicina ai cittadini”.

“Esprimo un grande ringraziamento a tutti gli operatori della Asl sud est e apprezzamento per il lavoro straordinario di questi anni, testimoniato dal fatto che questa azienda ha realizzato performance che spesso si collocano sopra la media regionale e nazionale”. Apre così l’assessore regionale Simone Bezzini il suo intervento. “La fase che stiamo attraversando – aggiunge l’assessore – ci pone di fronte a sfide nuove: gestione del Covid come elemento strutturale, abbattimento delle liste d’attesa, in particolare chirurgiche, Pnrr, art. 20 e altre risorse da spendere bene e rapidamente per strutture, attrezzature e tecnologie, riorganizzazione emergenza-urgenza e continuità assistenziale, ma anche il Dm 71, al centro di questa legislatura, per un nuovo modello di assistenza territoriale, sanità di iniziativa, multidisciplinarietà, multiprofessionalità”.

“Per fare tutto questo – prosegue Bezzini – è necessario costruire un nuovo equilibrio tra qualità-quantità dei servizi e sostenibilità finanziaria del sistema, attraverso il confronto costante sia interno che esterno all’azienda, il coinvolgimento e la partecipazione. Le criticità vanno affrontate sia con una battaglia politica nazionale per rimborsi Covid, caro energia e copertura spese per nuova sanità territoriale, considerando che la Regione ha fatto la sua parte con oltre 400 milioni in due anni, sia con una forte proattività del sistema. Non possiamo limitarci a chiedere e le aziende devono fare la loro parte. Rigore e ottimizzazione nell’uso delle risorse, innovazione finalizzata al recupero della produttività e processi di efficientamento sono elementi su cui fare leva. Vincere la sfida della sostenibilità significa tutelare e rilanciare il servizio sanitario pubblico e universalistico, rendendolo più forte”.