Migliore prossimità possibile per le condizioni di salute degli assistiti, è questo lo scopo del progetto che porta avanti il team multidisciplinare della rete accessi vascolari della Asl Toscana sud est per l‘impianto di accesso venoso eco guidato. I risultati si traducono in numeri che danno una chiara evidenza di quello che è il futuro del percorso tracciato: per curarsi sarà sempre meno necessario recarsi in ospedale per interventi che fino a poco tempo fa non sarebbero stati possibili a domicilio.
“Sono trascorsi pochi giorni dal primo compleanno degli Infermieri di famiglia e comunità, – commenta Vianella Agostinelli, direttore Dipartimento delle professioni infermieristiche e ostetriche della Asl Tse, – e siamo a sottolineare come l’impegno assunto dei professionisti, nell’offrire servizi qualificati a domicilio e nelle strutture territoriali, si concretizzi con la possibilità di garantire una presa in cura totale ed efficace. Ci sono assistiti che, per la loro situazione contingente, hanno necessità di somministrare per via endovenosa farmaci, nutrizione parenterale o idratazione e quindi serve posizionare loro dispositivi venosi periferici, tipo Midline e Minimidline”.
“Fino a qualche mese fa, -aggiunge il dottor Riccardo Battistini, infermiere specialista referente della rete Infermieristica aziendale per gli accessi Vascolari, – tale posizionamento richiedeva un accesso in ospedale, ma ora, grazie allo sviluppo ulteriore di competenze avanzate degli infermieri specialisti in accessi vascolari e anche grazie all’acquisizione di strumenti specifici, è possibile eseguire l’impianto eco guidato direttamente a domicilio, nelle strutture socio-sanitarie, in hospice, o nelle altre strutture di cure intermedie”.
Dopo 150 interventi effettuati a Grosseto in un anno, anche Arezzo dove l’iniziativa è strutturata da pochi mesi, si sono già effettuati 60 interventi a domicilio, rsa e hospice ed è in procinto di essere implementata anche nella provincia di Siena.
Tutto ciò è stato reso possibile grazie alle competenze specifiche del team Accessi vascolari aziendale, un team multidisciplinare composto da medici e infermieri che hanno completato un percorso di formazione specifico di tipo universitario o corsi di alta formazione relativi all’impianto di accessi venosi con tecnica eco guidata ed ecografica per posizionamento di accessi venosi difficili. “Componente fondamentale per la riuscita di questa piccola ma importante rivoluzione, – conclude Battistini, – è la stretta collaborazione con i medici di medicina generale che attivano il percorso, con gli specialisti delle Cure palliative, con l’infermiere di famiglia e comunità, con le famiglie e i caregiver e infine con le associazioni del territorio che hanno supportato il progetto con donazioni di strumentazioni utili a facilitare la riuscita degli interventi”.