Siena

Asp, la Cgil attacca: “Con le modifiche allo statuto lavoratori penalizzati”

C’ è bisogno di ” maggiore chiarezza in merito alla separatezza dei ruoli tra la politica che indirizza e controlla e la gestione di un’azienda pubblica di servizi alla persona“. La chiede in una nota stampa la Cgil di Siena. Nel dirsi perplesso e preoccupato al riguardo delle modifiche statuarie dell’Asp il sindacato vuole “sottolineare l’anomalia dei contenuti, dato che si specificano competenze e caratteristiche del futuro direttore introducendo possibili esclusioni. Pensare che il metodo del “ricambio” con una probabile soluzione esterna possa essere la soluzione più vantaggiosa forse non tiene conto del fatto che l’Ente ha già due dirigenti (e relativa spesa) in ruolo a tempo indeterminato (uno con attuale incarico di direttore) e che negli anni si è già provveduto ad esternalizzare parte dei servizi. Se si dovesse procedere attraverso una scelta esterna all’Asp, ci domandiamo su chi graverebbero i costi aggiuntivi e quali altre conseguenze sui servizi a gestione diretta potrebbe produrre tale aumento-si legge nel comunicato”.

Per la Cgil ad essere penalizzati saranno “i dipendenti senza tener minimamente conto dei risultati ottenuti e degli obbiettivi raggiunti, lavoratori che proprio in questi giorni dovevano confrontarsi con l’Asp attraverso la RSU e le organizzazioni sindacali per la definizione del contratto economico 2020, già in ritardo a causa della pandemia del Coronavirus-riferisce l’organizzazione nella nota-. Questa fase di incertezza e di stallo sta di fatto aumentando la loro preoccupazione, già gravati da tempo dal dover garantire l’efficienza dei vari servizi spesso facendo fronte a nuove difficoltà di varia natura, ma pur sempre disponibili ad assicurare agli utenti un ottimo livello di soddisfazione, in particolare nel corso di una situazione così preoccupante come è stata, ed è tuttora, quella dell’emergenza socio-sanitaria”.

Infine la Cgil afferma con fermezza che se le modifiche dovessero “produrre aumenti al costo dei servizi e penalizzazioni per i lavoratori, per noi sarebbe una cosa inaccettabile che denunceremo con forza”.

marco crimi

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