La decisione presa dall’amministrazione appare come “ in contraddizione con le normative regionali in merito”. A comunicarlo è il presidente di Aret-Asp, l’agenzia regionale delle aziende di servizio alla persona, Renzo Venturini. In una lettera che Venturini ha indirizzato al presidente del Regione Toscana Enrico Rossi, all’assessore regionale alla salute Stefania Saccardi, al presidente dell’Anci Toscana Matteo Biffoni, al sindaco Luigi De Mossi, al presidente del consiglio comunale Marco Falorni e ai capigruppo dentro la sala del capitano.
“La legge regionale 43/2004 è chiara: la proposta di modifica statutaria deve essere promossa dal CdA dell’Asp e successivamente approvata dal comune (art. 19, comma 5, lettera h)- afferma Venturini-. Invece in questo caso il consiglio comunale ha agito senza la proposta del CdA, un CdA che tra l’altro vede dimissionari la presidente e due consiglieri, quindi di fatto impossibilitato a deliberare considerato che è composto da cinque membri”.
I cambiamenti allo statuto devono essere decisi dagli organi dell’Asp e solo dopo approvati dal Comune, si legge nell’appello.” L’Asp secondo noi, non è un Ente strumentale del Comune né una partecipata, ma è un soggetto con propria personalità giuridica e totale autonomia, sulla quale il Comune ha solo il compito di vigilare e di controllare il corretto andamento della gestione” attacca Venturini che aggiunge “Anche nel merito delle modifiche esprimiamo le nostre riserve, perché viene messo in discussione un principio basilare di separazione fra il potere gestionale e quello politico, avendo agganciato la decadenza del direttore con quello del presidente, mentre la Legge Regionale lo lega all’intero CdA. Questo è un elemento importante per potere garantire un principio già previsto dagli anni Novanta nella Pubblica Amministrazione, cioè il principio inviolabile della indipendenza dalla gestione tecnica rispetto alla politica”.
“Senza volere entrare nel merito delle polemiche che si sono registrate in merito a questa modifica vogliamo contestare però il principio che un Comune possa mettere in discussione l’autonomia delle Asp, perché proprio l’autonomia è stata il cardine della riforma della trasformazione delle IPAB in ASP, che sono viste dalle normative come Aziende autonome con propria capacità organizzativa e gestionale, che puntano anche all’autonomia giuridica, finanziaria e contabile – conclude Venturini-.Chiediamo quindi una verifica delle modalità e delle modifiche apportate allo Statuto ed una discussione in merito, nella quale anche Noi, come associazione delle Asp abbiamo un nostro punto di vista, che riteniamo sia opportuno considerare per non permettere una messa in discussione a livello regionale della riforma approvata nel 2004 e alla Regione Toscana di verificare la legittimità e la correttezza dell’operato ed eventualmente di intervenire nell’ambito delle proprie competenze in materia”.