Alla vigilia dell’assemblea di Monte dei Paschi, in programma oggi, martedì 6 aprile, i sindacati denunciano in una nota “il silenzio sul futuro della Banca e del Gruppo” e “dei suoi 21mila dipendenti”. Le organizzazioni rivendicano ” il ruolo determinante svolto dalle lavoratrici e dai lavoratori, che si sono spesi nella perdurante criticità aziendale per offrire un servizio essenziale al Paese e sono consapevoli del ruolo di sostegno all’economia che la Banca è chiamata a svolgere, soprattutto in questo periodo emergenziale” e chiedono al nuovo Governo Draghi “di aprire una sede di confronto negoziale utile a portare il contributo del Sindacato verso una soluzione che consenta la stabilità e continuità aziendale di tutto il Gruppo”. Lo Stato deve “farsi garante del necessario e non più rinviabile percorso di normalizzazione e risanamento della Banca attraverso un percorso che impegni il Ministero dell’Economia e delle Finanze a negoziare il superamento dei vincoli imposti dai regolatori europei, anche prolungando il termine di permanenza dello Stato nel capitale della Banca sino all’effettivo rilancio del Gruppo”, concludono.