Un’insegnante delle elementari di Colle è stata assolta dall’accusa di abuso di mezzi di correzione nei confronti di un bambino
La scuola per loro era appena agli inizi del personale percorso culturale. erano agli albori della vita eppure per loro è già diventata insopportabile. Ogni mattina i genitori di queste due creature quando era il momento di varcare la soglia di quella elementare di Colle dovevano affrontare un “incubo” perché dovevano fare i conti con la ritrosia dei loro figli. Lamentavano maldipancia, febbre e malesseri vari. Capricci pensarono in un primo momento babbo e mamma. Non era così.
La storia rimasta chiusa sotto una montagna di fascicoli per cinque anni emerge oggi in un processo a porte aperte dove uno dei due genitori si è costituito parte civile con l’avvocato Cecilia Bartalini e dove la maestra è accusata di abuso di mezzi di correzione per la quale il Pm ha chiesto una condanna ad un mese (il massimo della pena per questo reato sono 6 mesi). I particolari che emergono dagli interventi delle parti fanno accapponare la pelle.
Uno dei due bambini come spiega l’avvocato Bartalini era rimasto gravemente ustionato nel corso di un incidente domestico tanto da non riuscire più a muovere le mani e quando durante un laboratorio scolastico un insegnante gli da un coltellino la maestra oggi imputata urla “levaglielo lui non sa nemmeno tenere la penna”. E ancora lo lasciava da solo in classe durante la ricreazione per punizione perché non era riuscito a fare un compito dopo avergli detto che era un bambino stupido. La verità di quei “capricci” lentamente viene a galla. Parte l’inchiesta e poi il processo. Il giudice di primo grado ieri mattina dopo quasi cinque ore di camera di consiglio ha deciso: ha assolto l’insegnante anche se la decisione a lei favorevole è con formula dubitativa.
Cecilia Marzotti