Con la conferenza di Maura Martellucci dal titolo Santa Maria di mezzagosto: le feste politico – religiose per il culto dell’Assunta si conclude l’edizione 2020 de Il Duomo dei senesi, un cartellone di eventi che intende offrire ai cittadini momenti di approfondimento culturale fatti di incontri, visite guidate, conferenze su temi che gravitano attorno al magnifico complesso monumentale della Cattedrale. Nel weekend l‘Opera della Metropolitana, in collaborazione con Opera-Civita, offre una ragione in più a tutta la comunità di Siena per poter conoscere ed ammirare le bellezza e la spiritualità contenute all’interno del Duomo: l’ultimo tè del Il Saloncino si potrà infatti degustare domenica 23 febbraio dalle 16.
Come detto protagonista dell’evento sarà Maura Martellucci che racconterà il legame tra Siena e il culto della Madonna Assunta che era cominciato fin dalla dedicazione della nuova cattedrale, consacrata (dice la tradizione, ma la data è controversa) nel 1179. Di fatto, fra la fine del XII e l’inizio del XIII secolo, l’Assunta diventa la vera e propria patrona (anche se ufficialmente i patroni sono altri) di Siena. Soprattutto del suo Stato, un Commonwealth nel quale i Santi patroni delle località che lo formavano non potevano disinvoltamente essere messi in ombra dai protettori della Dominante.
Così l’Assunta copre con il suo mantello di protezione celeste la Repubblica senese fin dal formarsi del suo territorio, ed è logico che la sua festa sia, dunque, una vera e propria “festa nazionale” dello Stato senese. E i senesi non mancavano di solennizzare adeguatamente questa ricorrenza: andando in corteo in cattedrale, il giorno della vigilia, a fare le offerte di cera e a vedere le comunità dello Stato pagare i loro censi; giocando (cacciate e pugna); guardando i cavalli correre per le vie della città il palio alla lunga. Poi, la cosa è nota, ci si misero di mezzo le Contrade: facendo la “ricorsa” dopo il Palio di luglio che le vedeva protagoniste e dedicando questa seconda gara proprio all’Assunta nel giorno dopo la cui festa il Palio si correva.
Cominciarono nel 1701 e non smisero più. Era stato invece dismesso il Corteo dei ceri e dei censi, sotto i colpi della modernizzazione delle istituzioni, ma si volle ricreare anche quello. Erano gli anni Venti del Novecento (nemmeno cento anni fa) e Fabio Bargagli Petrucci “reinventò” questa tradizione. Perché nel Novecento, come nel Duecento, niente sembrava abbastanza per rendere omaggio a Maria Santissima Assunta in Cielo Regina di Siena e del suo Stato. Otto secoli ininterrotti di venerazione. Otto secoli di storia e memoria comune di una città. Otto secoli in cui ogni 15 agosto sembra sempre identico a se stesso perché identico è lo spirito civico che ci sta dietro.
Al termine della conferenza, nella Sala degli Apostoli del Museo dell’Opera, consueta degustazione di pregiati tè provenienti da tutto il mondo .
L’evento è a numero chiuso, si raccomanda la prenotazione al 0577/286300 o alla e mail opasiena@operalaboratori.com